Ancora una volta, niente ordine esecutivo per lo sfratto del Leoncavallo, il centro sociale che occupa da decenni le strutture in via Watteau a Milano. C'erano alcune centinaia di attivisti e antagonisti, oggi, per protestare contro lo sfratto e all'ufficiale giudiziario non è restato altro da fare che consegnare l'avviso e dare appuntamento al prossimo fine gennaio. Con loro, con gli antagonisti, c'erano però anche esponenti della politica locale, consiglieri della maggioranza di Palazzo Marino, guidata da Beppe Sala, che si sono schierati con il centro sociale che occupa illegalmente immobili di proprietà di una società.
"Stamattina siamo state tante e tanti a rispondere all'appello in difesa del Leoncavallo, sotto sfratto dall'immobile di via Watteau occupato da ormai 30 anni dallo spazio pubblico autogestito e di proprietà di una delle più grandi e ricche famiglie di immobiliaristi della città, i Cabassi", hanno dichiarato i consiglieri dei Verdi a Palazzo Marino Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara. "La grande partecipazione di oggi testimonia l'affetto dei milanesi per una realtà che nei suoi 50 anni di occupazioni ha segnato in modo profondo l'immaginario e la storia sociale, politica e culturale della città. Il Leoncavallo però rappresenta ancora oggi qualcosa di fondamentale ma che sta scomparendo da Milano: un posto dove nessuno cerchi di venderti qualcosa, uno spazio da poter abitare e riempire senza dover affrontare un affitto stellare", proseguono. A parte che la "grande partecipazione" si è fermata a 300 attivisti, meno di quelli che scendono ogni sabato in piazza, su un totale di 1,4 milioni di abitanti. Il "grande affetto", quindi, è solo nella percezione dei consiglieri.
"Milano, divorata dalla rigenerazione e dalla gentrificazione, ha fame di luoghi liberi, fuori dalla logica della rendita e della valorizzazione economica e per questo ci stiamo battendo con il Comune perché l'esperienza del Leo, a cui auguriamo altri 50 anni e più, e degli altri spazi sociali della città possa continuare", hanno concluso, giustificando e appoggiando strategie illegali, che ledono i diritti di chi legittimamente detiene la proprietà di uno stabile. La proprietà privata, nonostante loro non siano d'accordo, esiste in Italia ed è un diritto costituzionalmente garantito.
"I Verdi Gorini e Cucchiara, partecipando attivamente al presidio dei centri sociali, hanno sancito il totale posizionamento della maggioranza che sostiene Beppe Sala in contrasto ai valori costituzionali e democratici. Ancora più grave è che il Sindaco stesso o gli altri partiti di maggioranza non abbiano preso le distanze da quanto accaduto. Ma d'altronde, il sindaco ha sempre avuto parole di miele per gli occupanti del centro", hanno dichiarato Samuele Piscina, consigliere comunale e segretario milanese della Lega, e Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega. "La Lega ancora una volta chiede l'immediato sgombero del centro sociale Leoncavallo, luogo d'illegalità, di spaccio di droga, di violenza e di evasione fiscale.
La sinistra milanese spieghi in aula se condivide pienamente i valori costituzionali e democratici o se ne chiede il rispetto solo quando deve spillare soldi di tasca ai milanesi con tasse e sanzioni", hanno concluso i leghisti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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