Sharapova diventa «caramella Sugarpova»

Sharapova diventa «caramella Sugarpova»

È un po' come se Alex Del Piero, in ossequio alla sua acqua preferita che gli fa fare tanta plin plin (ma che gli garantisce soprattutto tanti din din), decidesse di cambiare nome, ribattezzandosi Rocchetta Del Piero o Alex Uliveto. In Italia non è possibile, ma negli Usa sì (sulle carte di identità americane è boom di signor «Spiderman», «Batman» e «Superman»). E così quel gran pezzo di tennista di Maria Sharapova ha pensato bene di trasformarsi in Sugarpova.
Ma perché quel nuovo Sugar al posto del vecchio Shara? Potere dello «zucchero», quello esattamente della sua nuova linea di caramelle lanciate appunto sul mercato globale col dolce nome di Sugarpova.
E quale occasione migliore per fare pubblicità alle cicche che presentarsi in campo proprio col nuovo spottosissimo nome? Certo, il giochetto non potrà durare molto (al massimo lo spazio di qualche set), poi tutto tornerà come prima: le caramelle continueranno a chiamarsi Sugarpova, mentre la campionessa tornerà all'originario Sharapova. Nel frattempo, secondo quanto confermato dal Times, Maria la biondina (per gli amici, Masha) ha presentato una richiesta di «provvisorio mutamento onomastico» alla Corte Suprema della Florida, dove la numero uno del tennis femminile risiede quando non è in giro per tornei. Obiettivo dell'istanza: «Potersi presentata come "Maria Sugarpova" nelle due settimane nelle quali si disputerano gli US Open, ultima prova del Grande Slam in programma a New York dal 26 agosto al 9 settembre, per poi riprendere a fine torneo la sua originaria generalità». In pratica Maria-Masha-fu-Sharapova verrebbe annunciata in campo, sul tabellone e durante i punteggi con la nuova identità da auto-testimonial, mentre il logo della ditta caramellosa (due tumide labbra rosse) occhieggia sulla maglietta da gioco. Altro che Carosello, praticamente un Carosellone.
Così facendo la Sharapova aspirante Sugarpova intenderebbe dare ulteriore slancio alle sue caramelle: tra costi e promozione, la 27enne siberiana avrebbe investito finora oltre 500mila dollari in questa iniziativa commerciale, venendo ricompensata da circa 2 milioni di pacchetti venduti. Come dire che gli affari le vanno meglio fuori dal campo che non dentro, visto che lady Masha non vince un torneo di aprile e dopo la finale del Roland Garros è uscita anzitempo a Wimbledon e a Cincinnati.
«Proprio l'ultimo appuntamento in Ohio - ricordano gli osservatori specializzati in smash e tie break - rappresentava l'esordio “agonistico“ della sua partnership con Jimmy Connors come allenatore.

Risultato? Sconfitta al debutto con Sloane Stephens e separazione immediata da Jimbo». Che ora mastica amaro. Per addolcirsi la bocca pare che qualcuno gli abbia offerto una caramella, marca Sugarpova. Prontamente schiacciata sotto rete.

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