"Siamo abituati ai forni crematori". Poi il consigliere FdI precisa: "Frainteso"

Le opposizioni vanno all'attacco contro Giuseppe Marasco, candidato consigliere comunale a Manfredonia. Il meloniano chiarisce la battuta: "Non mi riferivo all'Olocausto, ma alle alte temperature del nostro territorio"

"Siamo abituati ai forni crematori". Poi il consigliere FdI precisa: "Frainteso"
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Un'uscita che ha fatto discutere e che, nonostante le precisazione, continuerà ad alimentare le polemiche. Tutto è partito da un video in cui si vede Giuseppe Marasco intervenire in occasione di una pubblica iniziativa politica. In quel momento il candidato consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Manfredonia (in provincia di Foggia) aveva provato a ironizzare ricorrendo a una battuta, ma la sua uscita non è passata inosservata. Un presente si era scusato per essersi tolto la giacca, lamentando di sentire caldo e avanzando la proposta di installare l'aria condizionata. "Noi siamo abituati ai forni crematori", sono state le parole di Marasco che hanno alzato un polverone.

I partiti dell'opposizione sono andati subito all'attacco: la bufera è stata inevitabile e a quel punto Marasco ha provato a fare chiarezza su quanto accaduto all'inaugurazione di un comitato elettorale risalente al mese di maggio. Il consigliere comunale di FdI ha affidato al suo profilo Facebook una nota per precisare i contorni della vicenda. Ha tenuto a sottolineare che la battuta sui forni crematori non era da intendere come un tentativo né di sfregiare la memoria delle vittime della Shoah né di trattare con superficialità la pagina più buia della storia dell'umanità: "Assolutamente non intendevo e non intendo mai associarla alla povera gente della tragedia dell'Olocausto".

Marasco ha infatti voluto far sapere che la sua affermazione - che aveva suscitato l'ilarità dei presenti all'evento - era riferita alle "alte temperature del nostro territorio". A tal proposito ha voluto porgere le proprie scuse "se tale fraintendimento ha causato erratamente la sensibilità di tanti", riservandosì comunque "le più ampie riserve" a sua tutela. Il suo chiarimento non è servito comunque a spegnere le polemiche del caso, visto che da sinistra continuano a piovere dichiarazioni al veleno verso il consigliere comunale di Fratelli d'Italia. "Non conosco né il personaggio né la storia", è stata la risposta del presidente del Senato Ignazio La Russa ai cronisti che gli hanno chiesto un commento.

Sabrina Licheri, senatrice del Movimento 5 Stelle, ha puntato il dito verso le "frasi oltraggiose" sui forni crematori: la grillina ha accusato Marasco di aver "ridicolizzato la Shoah e le persecuzioni nazifasciste", imputandogli di essersi macchiato di un atto "oltraggioso". Francesco Boccia, presidente dei senatori del Partito democratico, se l'è presa contro la "frase agghiacciante" e ha chiesto un intervento da parte dei vertici del centrodestra: "C'è un clima pesante nel nostro Paese, che ci preoccupa. La memoria condivisa va salvaguardata e non profanata e sulle tragedie della storia non si scherza".

Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, ha condannato "con la massima fermezza" la frase pronunciata da Marasco, invitandolo a dimettersi e auspicando la sua espulsione: "È semplicemente vergognoso".

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