"Siete come la mafia". Le parole choc di Decaro: dal centrodestra parte la querela

L'uscita scomposta del sindaco di Bari: "Siete come la mafia, senza coraggio". Gli esponenti di Fratelli d'Italia e Forza Italia agiscono per vie legali: "Affermazioni gravi e oltraggiose"

"Siete come la mafia". Le parole choc di Decaro: dal centrodestra parte la querela
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Il fermento per le elezioni alle porte e il nervosismo per gli ultimi sviluppi giudiziari sono comprensibili, ma ciò che non è accettabile è una soglia che viene superata pur di gettare fango sull'avversario. E le parole pronunciate da Antonio Decaro non possono essere certamente intese come una semplice dichiarazione fuori dalle righe su cui si può chiudere un occhio in prossimità dell'appuntamento elettorale. Perché quando si accosta un partito o una coalizione alla mafia non si può sorvolare e far finta di nulla, motivo per cui dal centrodestra è stata annunciata querela verso il sindaco di Bari.

Le parole choc di Decaro

Nelle scorse ore Decaro - intervenuto sul palco allestito nel capoluogo a sostegno del candidato sindaco Vito Leccese - non ha fatto ricorso a mezzi termini e ha incalzato il centrodestra, invitando a guardare i cittadini in faccia e a spiegare loro il progetto dell'Autonomia differenziata (che secondo la sinistra spacca l'Italia) e a illustrare le sorti dell'Acquedotto Pugliese. Critiche dure, ma che comunque rientrano nella legittima dialettica politica. Ma il primo cittadino di Bari non si è fermato in questo steccato ed è andato oltre.

"Ditelo da questo palco che questa è una città mafiosa se avete il coraggio, ma non ce l'avete il coraggio. Perché siete come la mafia. Senza coraggio", ha affermato a chiare lettere. Una presa di posizione al veleno che in maniera inevitabile ha scatenato indignazione e magari anche qualche mugugno tra gli elettori rossi per l'opportunità di un'uscita del genere. Il tutto è avvenuto mentre alle spalle di Decaro, sul palco, figuravano il segretario Elly Schlein e la candidata per le europee Lucia Annunziata. Che, da giornalista, dovrebbe conoscere molto bene l'utilizzo e il significato delle parole. Sarebbe stato gradito un richiamo o un appello ad abbassare i toni.

La querela dal centrodestra

Non è tardata ad arrivare la replica del centrodestra, che ha respinto al mittente le accuse e ha fatto sapere di voler agire per vie legali di fronte alle dichiarazioni di Decaro. I parlamentari baresi della coalizione (da Francesco Paolo Sisto di Forza Italia a Marcello Gemmato e Filippo Melchiorre di Fratelli d'Italia) hanno giudicato l'esternazione scomposta del sindaco di Bari "meritevole di pronta querela". Dal suo canto la coalizione fin da subito aveva chiesto di fare luce e verificare eventuali infiltrazioni mafiose nelle aziende municipalizzate e nel Comune.

Le affermazioni di Decaro sono state bollate come "gravi, solo oltraggiose e certo non coraggiose". Ecco perché l'intenzione è quella di farne rispondere davanti al giudice penale: "Il disperato tentativo di utilizzare l'insulto come strumento di campagna elettorale siamo convinti che gli si ritorcerà contro".

"È Decaro che deve spiegare alla Commissione antimafia, le parole di Emiliano che da un palco, ha detto di averlo affidato alla sorella di un boss, senza che lui lo smentisse; è sempre Decaro a dover spiegare le sue scelte per i vertici delle municipalizzate, di cui ha diretta responsabilità", hanno aggiunto gli esponenti del centrodestra.

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