
"Ma davvero ci sono polemiche per la proclamazione del lutto nazionale di cinque giorni?". È sincero lo stupore di Nello Musumeci, ministro ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, sulle colonne del Corriere della sera per i soliti noti che nemmeno in questo momento hanno risparmiato critiche. L'accusa che viene mossa dalle opposizioni di governo è di aver prolungato appositamente il lutto nazionale fino al 25 aprile per oscurare le celebrazioni della Liberazione. "Richiamiamo solamente la sobrietà da osservare in tutte le manifestazioni esterne, fino al giorno del funerale del Pontefice. Nulla si impone, ovviamente. Ognuno la sobrietà la interpreta e vive in base alle proprie sensibilità", ha spiegato. Ed è proprio in nome di questa interpretazione che i sindaci hanno agito in base alla propria sensibilità, trovandosi però a dover far fronte agli insulti. È il caso di Gabriele De Boni, giovane sindaco del Comune di Ponte San Nicolò in provincia di Padova eletto con il centrosinistra, che ha annullato le celebrazioni.
"In molti mi stanno insultando sui social per il comunicato apparso oggi. Le celebrazioni che avevamo preparato non potranno aver luogo così come pensate in quanto è stato istituto il lutto nazionale che impone 'sobrietà'", ha spiegato De Boni in una nota affidata ai social. "Non entro nel merito della scelta del Governo, è una scelta di chi decide e come tale va rispettata, ma ancora una volta lascia agli amministratori locali la discrezionalità di come attuarla. Con i colleghi Sindaci ci stiamo confrontando e c'è tanto smarrimento. C'è chi dice nessun discorso, chi dice nessuna parata, chi dice niente in assoluto, chi dice che si faccia tutto... Per quanto mi riguarda credo sia doveroso onorare i caduti e celebrare l'anniversario della Liberazione dal nazifascismo", ha spiegato De Boni. Come ha spiegato il ministro, la "sobrietà" è un concetto soggettivo e non ci sono scelte giuste o sbagliate, quindi qualunque sia la decisione assunta dai sindaci, è quella corretta.
De Boni, come sindaco di centrosinistra, ha preso la sua decisione: "La sobrietà l'ho intesa annullando il momento, che deve necessariamente essere gioioso e che prevedeva una profonda riflessione rivolta ai giovani, della consegna delle tessere elettorali alle e ai neodiciottenni e nel concerto pomeridiano che sarebbe stato un evento di festa e allegria, come quel 25 aprile di 80 anni fa". Permane, come spiegato nel comunicato, quello che è il cuore delle celebrazioni, ossia la commemorazione al monumento dei Caduti cittadino e la messa in suffragio. "A chi mi sta dando del fascista, dell'antidemocratico, dell'indegno italiano chiedo di venire il 25 aprile al monumento ai caduti di Ponte San Nicolò e di celebrare con me l'Italia libera e democratica", ha concluso.
E così, mentre i soloni della sinistra in parlamento strepitano e perdono un'altra occasione per far bella figura, i sindaci sul territorio, veri responsabili delle comunità, agiscono e interpretano la "sobrietà" nel modo a loro più consono.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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