Riprendiamoci la sovranità! È il messaggio chiaro e forte di Silvio Berlusconi nel giorno in cui denuncia la fine della democrazia, l'avvento della magistratocrazia, il regime di riscossione fiscale e, soprattutto, la dittatura della Germania della Merkel che impone il suo arbitrio in Europa e quindi anche in Italia. «La Germania ha un comportamento egemonico ed egoistico nell'Unione europea», ha tuonato Berlusconi, «il governo ha adottato al 100 per 100 le indicazioni della Germania egemone, anche sul piano dell'economia», facendo precipitare l'Italia nella spirale della recessione. L'accusa, gravissima, che investe non solo la responsabilità ma anche l'intenzionalità e la credibilità di Mario Monti, arriva nelle stesse ore in cui, parlando ai giovani imprenditori, il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi ha lanciato l'ennesimo grido d'allarme: «Le nostre aziende stanno soffrendo, forse anche morendo di fisco».
Ciò che è implicito nella denuncia di Berlusconi è che questa recessione non è il frutto né dell'ingenuità di un incompetente né della buona fede di un esperto che persegue una propria strategia che a suo avviso dovrebbe corrispondere all'interesse nazionale dell'Italia. L'accusa rivolta a Monti è di essersi sottomesso al 100 per 100 all'arbitrio di uno Stato estero, storicamente rivale e certamente concorrente dell'Italia sul piano economico. Basti considerare che nel 2000, con la lira che potevamo svalutare, le esportazioni delle imprese italiane superavano quelle tedesche, la nostra bilancia dei pagamenti era migliore di quella della Germania, così come il reddito pro-capite e il livello di occupazione degli italiani era migliore di quello odierno.
La storia registrerà questi dati oggettivi per evidenziare la responsabilità di quanti, da Ciampi a Prodi a Giuliano Amato, hanno di fatto svenduto la nostra moneta nazionale pur di poter far parte dell'euro, con il risultato che oggi gli italiani stanno indubbiamente peggio e che i tedeschi stanno sicuramente meglio. Ed è solo un caso che coloro che hanno svenduto la lira fanno parte degli stessi poteri finanziari forti a cui ha aderito Mario Monti: dalla Goldman Sachs a Moodys, dal gruppo Bilderberg alla commissione Trilaterale? È un caso che chi volle favorire la Germania sottoscrivendo un tasso di cambio avvilente della lira nei confronti dell'euro, faccia parte della medesima consorteria di potere di chi oggi sta deliberatamente facendo precipitare l'Italia nel baratro della recessione?
A questo punto Berlusconi vada fino in fondo. Basta con gli equilibrismi nell'illusione che il grande burattinaio Napolitano, in cambio del suo sostegno al Monti-bis, gli garantisca un salvacondotto per uscire indenne dalla persecuzione giudiziaria di una magistratura che dal '93 sta ricattando e assoggettando al proprio arbitrio gli italiani con dei veri e propri colpi di stato «legalizzati». Ritiri senza indugi il sostegno a Monti e si faccia promotore in Italia di una missione storica: riscattare la nostra sovranità monetaria, legislativa, giudiziaria e in definitiva nazionale. L'accusa di Berlusconi alla sottomissione di Monti allo strapotere della Germania è fondata sulla base di fatti, così come è incontestabile il fatto che gli italiani stanno pagando un prezzo inaccettabile per una recessione che non potrà che peggiorare se continueremo nella follia suicida di ripianare il debito contraendo altro debito. Guarda caso a giovarsene sono solo le banche e guarda caso il nostro debito pubblico è detenuto principalmente dalle banche tedesche.
Bene ha fatto Berlusconi ad accusare Monti di servilismo nei confronti della Germania. Meglio ancora farà se promuoverà il riscatto della nostra sovranità.
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