Solidarietà al direttore del Giornale, Alessandro Sallusti. Subito dopo la conferenza stampa - nella quale il giornalista ha annunciato che rinuncerà ai domiciliari, alla sede del Giornale in via Negri si è formata una folla di persone e di giornalisti.
"È uno schifo, mi vergogno di essere italiana", ha tuonato Daniela Santanchè. Roberto Formigoni ha scritto su Twitter: "Piena solidarietà al direttore Sallusti che rifiuta i domiciliari e vuole il carcere come tutti, denunciando le storture del sistema".
"Sallusti sta con spirito di coerenza e grande coraggio evidenziando a proprie spese le storture di un sistema che va assolutamente riformato. Non ci sta a passare da vittima a privilegiato come farebbe comodo a molti dei responsabili di questa situazione. A Sallusti va la nostra solidarietà", ha dichiarato il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, mentre Mariastella Gelmni dice: "Sallusti sta dando una bella lezione a tutti noi (perché delle storture e della lentezza ossessiva di questo sistema siamo un poco tutti responsabili), con la decisione di rinunciare a qualsiasi privilegio e di andare fino in fondo lungo la strada di chi non vuole tradire la parola e i valori. E soprattutto di chi non accetta di non barattare la propria libertà con la logica del tirare a campare".
"Un plauso sentito al direttore Sallusti che, con coraggio e mostrando la schiena ben più dritta di certi magistrati, pretende coerenza di comportamenti e rifiuta la soluzione pilatesca degli arresti domiciliari", ha affermato il deputato Pdl, Luca D’Alessandro aggiungendo che "ci sono magistrati che si sono vendicati della linea politica del Giornale decretando il carcere per il suo direttore e cercando così di zittire una voce che non può essere meno libera perchè proviene dal centrodestra e non dalla sinistra".
Solidarietà anche dai colleghi. "L’ho pregato di recedere dalle sue decisioni, ma lui ha le sue buone ragioni per pensare che il carcere sia la dimostrazione finale e plateale che è stata commessa un’ingiustizia. Sicuramente ha ragione, ma purtroppo il prezzo è troppo alto", ha detto Vittorio Feltri, "La categoria non fa niente e i politici sono inetti e sgangherati e non sono stati capaci di produrre niente.
Lo stesso Berlusconi che mi aveva giurato, nel 2001, che avrebbe provveduto a modificare questa legge iniqua, antiquata ed anche un filo fascista, non è riuscito a combinare niente".Per esprimere solidarietà a Sallusti, sono arrivati, tra gli altri, in via Negri l'ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, l'ex vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato.
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