Fabio Rampelli, esponente di Fdi e vicepresidente della Camera, aveva già proposto di avvisare i migranti di non partire per l'Italia tramite comunicazioni via telefono e social. Ai tempi, la sinistra ha condannato l'idea. E la Regione Piemonte, ora, ha operato proprio in quel modo.
«I migranti hanno parabole e telefoni, avvisiamoli». Lei lo disse mesi fa, ma la sinistra stigmatizzò.
«Qualunque persona, anche la più disperata, non va a rischiare di morire con tanta disinvoltura. Mi pare ovvio (ed è stato dimostrato dai documenti raccolti) che i trafficanti di esseri umani pubblicizzino viaggi/crociera in Italia che poi si scoprono essere roulette russe una tragedia nella tragedia. Sei mesi fa sono stato crocefisso quando parlai di campagne di informazione sui social in quelle nazioni».
Il premier sta facendo di tutto per gestire i flussi migratori. Ha anche coinvolto la Von der Leyen. Ed è palese ci sia chi rema contro. Tanto in Europa quanto in Italia.
«Nessuna politica di equa distribuzione dei cosiddetti movimenti secondari degli immigrati tra i 27 Stati membri può funzionare se non si contrastano i movimenti primari. Il Commissario europeo ha detto che sarà l'Europa a scegliere chi far entrare e non i trafficanti».
Stephen Hawking parlava di «Nirvana di Instagram». I migranti, con i social, pensano che in Italia ci sia l'Eldorado. Forse è anche una questione di comunicazione esterna da parte dell'Occidente tutto.
«Ne sono certo, le comunicazioni che giungono in Africa sono vere e proprie fake. Non fanno vedere i gommoni stracolmi e laceri, né le attività di spaccio e prostituzione cui sono spesso costretti i migranti, nemmeno quelle dei tanti senza fissa dimora che dormono tra i cartoni alle stazioni o nei giardini pubblici, senza giacigli e senza servizi primari».
Riavvolgiamo il nastro. Con la sinistra al governo e la litania dei porti aperti, quale sarebbe ora la situazione. A occhio: disastrosa. E soprattutto non gestita.
«Stiamo costruendo le condizioni per non far partire i barconi dall'Africa, salvando così altre decine di migliaia di vite umane dal rischio annegamenti. Per farlo servono accordi bilaterali, sviluppo del Piano Mattei e investimenti adeguati per sostenerlo unitamente al passaggio culturale da un approccio predatorio voluto contestualmente da una visione turbo liberista e dal suo simmetrico opposto totalitario».
La premier Giorgia Meloni ha ricevuto minacce per il suo impegno sulla
gestione dei fenomeni migratori. Ma la linea, che resterà «dura», come assicurano dal partito non cambierà.«Le minacce per il presidente Giorgia Meloni sono un balsamo tonificante. Chi minaccia ci rende più forti».
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