Si allunga l’elenco di ex grillini finiti nel Partito Democratico. L’ultimo in ordine di tempo a rimpolpare le truppe dem è Dino Giarrusso: un ritorno in prima linea per l’ex iena dopo lo scontro ad alta tensione con Giuseppe Conte. Il politico siciliano ha preso parte all’evento della mozione Bonaccini per le primarie dem: “Oggi sono qui a Milano con Stefano Bonaccini per annunciare il mio passaggio al PD, per il quale ringrazio Stefano Bonaccini, che è un ottimo amministratore, una persona cresciuta a pane e politica nel senso migliore del termine, nel senso dell'impegno quotidiano e personale, che proviene dunque dal PCI nella regione storicamente meglio amministrata d'Italia”.
Dino Giarrusso sbarca nel Pd
Nel motivare la sua scelta, Dino Giarrusso ha sottolineato che la sinistra si è quasi vergognata delle proprie origini negli ultimi anni e questo è assurdo “in un paese dove c'è chi ostenta senza vergogna i vessilli del Ventennio e i busti di Mussolini sul comodino”. Non mancano le parole al miele per la “nuova squadra”:“Questa è la casa di una tradizione in cui c'è Berlinguer, una eredità da rivendicare con orgoglio, valori di uguaglianza, di cultura e di solidarietà di cui andare orgogliosi”.
L’ex pentastellato ha rivendicato l’appoggio a Bonaccini in vista delle primarie dem, a suo avviso il governatore dell’Emilia-Romagna può consentire al Pd di rinascere e rinnovarsi:“All'Italia serve un Centrosinistra forte e unito, un progetto riformatore che riparta dal basso, dai territori, dall'identità, dalla tutela dei più giovani, dei più deboli, dei lavoratori, dei diritti e dell'ambiente”.
Citazioni d'autore e memoria corta
Nella lunga nota diffusa per annunciare il cambio di casacca, Dino Giarrusso ha ricordato le parole di Giorgio Gaber – “pensare di poter essere liberi e felici solo se lo sono anche gli altri“- e ha spiegato di sognare una sinistra forte “che fermi l'individualismo esasperato e torni a far sognare gli italiani, mortificati da una destra che è partita malissimo e che candida chi si chiede se davvero Messina Denaro fosse un assassino”. In conclusione, il nuovo ringraziamento a Bonaccini per avergli permesso di esaudire il sogno di metterci la faccia.
Citazioni d’autore, parole importanti, a tratti un’agiografia. Ma Dino Giarrusso evidentemente ha la memoria corta e dimentica tutto il fango gettato sui dem negli ultimi anni.
Nel 2018 l’ex iena definiva il Pd un “partito morto”, con tanto di scomparsa della “secolare (e un tempo gloriosa) tradizione culturale, critica, politica ed etica che girava attorno alla fu sinistra”. Tra un’accusa e l’altra - il legame Buzzi-Pd tra i cavalli di battaglia - non è mancato uno scontro social con lo stesso Bonaccini, oggi santificato.“Come che FOSSE una colpa”, caro Bonaccini. E sarebbe meglio scrivere “come se”, non “come che”, ma quella è una scelta lessicale. Scambiare “fosse” con “sia” è invece proprio un errore da matita blu.
— Dino Giarrusso (@DinoGiarrusso) August 10, 2022
In bocca al lupo, come che sia…
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