Da sostenitori a disillusi? L'appello a Grillo: sii responsabile

Da Dario e Jacopo Fo a Battiato, dalla Mannoia a Crocetta, da Don Gallo al Financial Times. Dopo averlo osannato, ora tutti pregano Grillo: sii responsabile e dai la fiducia a Bersani

Da sostenitori a disillusi? L'appello a Grillo: sii responsabile

"Viva Grillo"; "Come è bravo Beppe Grillo", "Avanti con Grillo", "Grazie Grillo". L'esercito dei corifei che alla vigilia e all'indomani delle elezioni politiche cantava le lodi del Movimento 5 Stelle adesso ha cambiato musica. "Stai esagerando Grillo", "Non sprecare il mio voto", "Dai la fiducia al governo", "Sii responsabile, Grillo". Da sostenitori speranzosi a disillusi, forse già stufi delle manie di protagonismo e della linea ostracista dell'ex comico genovese.

Nell'ultimo periodo, gli appelli alla responsabilità e alla costituzione di un governo per il bene dell'Italia si sono moltiplicati. E sono arrivati da coloro che più di ogni altro sono stati (alcuni lo sono ancora) al fianco del portavoce del M5S.

Si pensi a Dario Fo, candidato alla presidenza della Repubblica dallo stesso Grillo nonché coautore (con Grillo e Casaleggio) del libro-manifesto del Movimento. Ebbene, proprio lui non ha esitato a bacchettare l'ex comico, lamentando una mancanza di decisione e un proliferare di tattiche, proposte e provocazioni di cui "non capisco ancora il gioco". Poi, sulla possibilità di un accordo tra Pd e M5S, il premio Nobel si è detto ancora fiducioso: "Credo sia ancora possibile, ma dipende dalle garanzie che si cerca di dare". E a chi gli chiedeva un consiglio da dispensare a Grillo rispondeva: "Per capire e dare un consiglio dovrei sapere la base fondamentale dei giochi. Da qui non capisco intenti, minacce, spigolature. Siamo in uno stadio complesso. Queste sono mosse fatte come in una danza dove non c'è musica e soprattutto ballerini''.

Sulla stessa linea il figlio di Dario Fo, Jacopo. Che spera che ci sia ancora spazio per un dialogo con il Pd. Perché Grillo lo sa che "se non portano qualcosa a casa di quel che hanno promesso, i 5 stelle saranno sconfitti. Se io ti ho votato, ho problemi ad arrivare a fine mese, e tu arrivi lì e non concludi niente, perché dovrei ridarti il mio voto?".

Tra coloro che lanciano frecciate a Grillo si annovera anche l'assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, Franco Battiato, che, dopo aver lodato Grillo per la sua rivoluzione e per lo scossone che sta dando alla politica, ora lo bacchetta, lo accusa di stare esagerando e lo invita a "chiudere un occhio" e ad "appoggiare un governo per far fronte all’emergenza".

Rimanendo in Sicilia, pure colui che si è definito il "più grillino dei grillini", cioè Rosario Crocetta, ha lanciato un appello alla conciliazione invitando Grillo a dire sì alle proposte di Bersani: "Se interrompiamo il clima di scontro nel paese che sembra dettato da questioni ideologiche, allora potremo governare”.

Anche Fiorella Mannoia, cantante dalla lunga militanza a sinistra, alla fine ha rotto il silenzio. Lei, che alle ultime politiche ha dichiarato di aver votato per il M5S, è scesa in campo per un governo Pd-M5S e ha scritto un post caustico su Facebook: ""Ci vediamo in Parlamento" diceva Grillo, bene, ora ci sei andato! ora che cosa si fa? Si sta a guardare il Paese andare a fondo o si dialoga? No, caro Beppe, mi dispiace ma non sono d'accordo, e ti assicuro che ci sono molte persone che la pensano come me, più di quante immagini".

Pure dal prete-militante Don Gallo sono arrivati inviti alla responsabilità. Anche lui simpatizzante del Movimento 5 Stelle, ha proposto a Grillo "un anno di tregua" perché "ci sono delle leggi urgentissime: è un'occasione di fare, senza inciuci. Spero di incontrarlo presto per poterglielo dire".

Insomma, ci si aspettava che Grillo smettesse i panni del comico e indossasse quelli del politico in nome dell'interesse del paese. E che si sedesse attorno a un tavolo con il Pd. Invece, queste aspettative sono state disattese. Almeno per il momento.

Contro la rigidità di Grillo sono nate petizioni on-line; il Financial Times, che aveva parlato del "fascino del Grillo parlante", adesso però lo invita a non fare solo protesta; in seno allo stesso M5S si sono levati biasimi; perfino alcuni intellettuali di sinistra hanno lanciato un appello sulle pagine di Repubblica per convincere l'ex comico a dire sì al Pd. Ma la linea di Grillo è ferma. Niet.

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