Tajani bacchetta Renzi: "Sui debiti Pa era meglio un decreto legge"

Il vicepresidente della Commissione Europea punta il dito contro i provvedimenti: "Ci voleva un intervento più drastico"

Tajani bacchetta Renzi: "Sui debiti Pa era meglio un decreto legge"

È un giudizio a luci e ombre quello che il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajanisulle promesse del governo. Nonostante la direzione su tagli e sblocco dei debiti della pubblica amministrazione sia quella giusta, Tajani avverte: "Bisogna vedere se le intenzioni diventano realtà. Sarebbe stato meglio un decreto legge che un ddl perchè per ogni giorno perso si perdono imprese e posti di lavoro", dichiarava ieri sera Tajani a Focus Economia di Sebastiano Barisoni su Radio24.

"Il presidente del Consiglio Renzi ha detto che vuole pagare tutti i debiti pregressi, se si vuole pagare tutti i debiti pregressi bisogna farlo in tempi rapidi perchè soprattutto le piccole e piccolissime imprese se non vengono pagate sono destinate a morire. Quindi io chiedo un intervento più drastico di quello che è stato fatto, sia pur lodevole, ma bisogna essere più incisivi perchè altrimenti non si risolve il problema delle imprese", ha aggiunto oggi Tajani.

"La lettera è arrivata in tempi utili. Il giorno 10 sera è arrivata la lettera. Siccome ci sono molti elementi tecnici la mia Direzione Generale la sta esaminando per vedere se le risposte sono soddisfacenti o meno - prosegue Tajani, che però non fa sconti a Matteo Renzi - Il disegno di legge è una buona intenzione ma ha tempi troppo lunghi: l'Italia non ha bisogno di alcuna autorizzazione per procedere al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Se nessuno interviene le cose rischiano di peggiorare, sono preoccupato per le imprese e per l'occupazione."

Il vicepresidente della Commissione europea ha aggiunto che il 18 marzo 2013 Bruxelles "ha diffuso un testo che porta le firme di Olli Rehn e mia, dove si dice che si dovevano pagare tutti i debiti pregressi della Pubblica Amministrazione e lo si poteva fare senza sforare il Patto di Stabilità, eccezion fatta per un 20% dei debiti che erano a deficit, quindi bisognava spalmarli. Quel pagamento doveva avvenire entro il 2015 perchè dopo, dal primo luglio 2015, entra in valore il fiscal compact.

" Come esempio positivo Tajani cita quello spagnolo, dove più della metà dei debiti della pubblica amministrazione sono stati pagati; tuttavia, conclude il numero due della Commissione Europea, bisogna ricordarsi che il Patto di stabilità va interpretato in modo "elastico".

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