Partiamo subito dalle notizie più confortanti: fino al 2025, Luigi Di Maio starà lontano dalla politica nostrana. Poi chissà. Per un altro anno abbondante, infatti, l'ex esponente del Movimento Cinque Stelle sarà impegnato come rappresentante speciale dell'Ue nel Golfo Persico. Dunque la sua azione riguarderà ben altri scenari. Terminato quell'incarico, per l'ex ministro degli Esteri nonché fondatore di Impegno Civico (esperienza non proprio fortunatissima) dovrà pensare a come occupare le proprie giornate.
Ebbene, intervenendo oggi a Tagadà, su La7, Di Maio ha risposto proprio a una domanda su questo tema. "Tornerà in politica terminanto l'impegno da rappresentante Ue nel Golfo?", gli hanno domandato i conduttori. E nei brevi istanti tra l'interrogativo e la risposta immaginiamo che un brivido abbia attraversato la schiena dei telespettatori sintonizzati. "Non ci sto pensando per niente...", ha affermato di getto l'ex ministro, senza chiarire però del tutto se quell'atteggiamento fosse riferito alle circostanze immediate o anche al futuro.
"Dopo dieci anni tra Parlamento e governo e oltre cinque anni di politica attiva sul territorio, in questo momento non mi manca la politica. E credo che neanche io manchi alla politica. In questo momento sono concentrato sul mio mandato", ha aggiunto l'ex capo politico del Movimento Cinque Stelle, ricordato ancora da molti italiani per quel grottesco festeggiamento dal balcone di Palazzo Chigi in occasione dell'approvazione di un provvedimento che - secondo i grillini - avrebbe dovuto "abolire la povertà". Come è andata a finire, poi, lo sappiamo. Peraltro, lo stesso Di Maio avrebbe poi fatto retromarcia su quella mossa avventata: "Non ne vado fiero, ti dico la verità (...) un uomo delle istituzioni non lo fa".
Ora, impegnato come rappresentante europeo nel Golfo, l'ex ministro è comprensibilmente sparito dai radar delle cronache politiche italiane. E in effetti, come egli stesso ha riconosciuto su La7 con un sorriso, pare che la sua assenza non stia facendo così rumore da queste parti.
Per il momento, poi, il fu prediletto di Beppe Grillo (che lo avrebbe poi rinnegato dopo la sua uscita dal Movimento) non starebbe pensando a un imminente ritorno sulla scena politica. Giusta l'obiezione sussurrata su La7 dai conduttori che lo intervistavano e lasciata cadere nel vuoto da Luigi: "Dobbiamo crederci?".
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