Trappola a Sanremo

Berlusconi è a 2 punti nei sondaggi. E la Rai di sinistra occupa il palco con ospiti faziosi

Fabio Fazio e Luciana Litizzetto
Fabio Fazio e Luciana Litizzetto

Non sono solo canzonette. Fabio Fazio lo sa e con quella faccia da finto ingenuo sta preparando il più grande show prima delle elezioni. Benvenuti al festival rosso della canzone italiana, in diretta da Sanremo, per cinque giorni e con tutta la potenza della corazzata Rai, televisione di Stato. È il meglio che il servizio pubblico in questa stagione sia in grado di offrire, uno spettacolo partigiano con una missione ben definita: fare campagna elettorale contro il solito nemico, Silvio Berlusconi. Ma c'è bisogno di Sanremo per vincere le elezioni? La verità è che tira una brutta aria. I sondaggi annunciano il Cavaliere sempre più pericolosamente vicino, mentre Bersani, partito di gran carriera, viene dato in controtendenza da settimane, come se avesse raggiunto in fretta la sua quota di consensi e ora non sa più dove pescare.
Tanto vale provare ad affidarsi a Fabio Fazio: nessuno più di lui è bravo a orchestrare operazioni del genere, lui in fondo sul palcoscenico porta da sempre i suoi amici e pazienza se la pensano tutti allo stesso modo e, per uno strano scherzo del caso, passano le giornate a bestemmiare contro il Cavaliere. Capita, mica è colpa loro se le elezioni si svolgono proprio alla fine del Festival. È che Gubitosi e Napolitano non hanno avuto il tempo di mettersi d'accordo, dopo tutto cosa volete che sia una canzone.
Il segreto infatti non sono le canzoni, ma gli ospiti. Fazio avrà al suo fianco la solita Littizzetto e poi schiera la sua squadra preferita con Dandini, Bisio, Marcorè, Piovani e così via, senza parlare di un possibile intervento dantesco di Benigni, dove c'è sempre spazio in bolgia per un sorrisino sul Cav. Non è un caso che Anna Oxa abbia trovato una felice sintesi per definire il prossimo Sanremo, il grande spettacolo nazionale e popolare: «Un sottoprodotto del Primo Maggio».


Non è la prima volta che la Rai si schiera con il candidato della sinistra, è successo già con la Rai di Zaccaria nel 2001. Ma non portò fortuna, visto che allora andò male. E allora tutti in ginocchio a pregare, cantando, San Remo, con la speranza che non si sia arrugginito in fatto di miracoli.

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