Tumore al seno in aumento nelle giovanissime

A Roma il seminario della Fondazione Bracco in collaborazione con l'Università Campus Bio-Medico e il CNR, sul tema: «Prevenzione e diagnostica del tumore al seno: amiche delle giovani donne».

La buona notizia è che il tumore al seno può essere sconfitto nel 98% dei casi, con una diagnosi precoce e cure corrette. Quella cattiva è che questo cancro colpisce una donna su 8 ed è in lento e costante aumento tra le dovve sotto i 40 anni, comprese le giovanissime.
In Italia sono 30mila i nuovi casi registrati ogni anno, con un aumento del 13,8% negli ultimi 6. Si tratta della neoplasia più frequente nella popolazione femminile e rappresenta la prima causa di morte della donna fra i 35 e i 50 anni.
Di questi dati si è parlato a Roma nel seminario promosso dalla Fondazione Bracco in collaborazione con l'Università Campus Bio-Medico e il CNR, sul tema: «Prevenzione e diagnostica del tumore al seno: amiche delle giovani donne».
«L'intervento più efficace - ha spiegato Diana Bracco, presidente della Fondazione- nella lotta contro il tumore al seno è rappresentato dalla diagnosi precoce: se individuato in uno stadio sub-clinico e trattato correttamente, può essere sconfitto sino al 98% dei casi. Una percentuale davvero straordinaria, che dovrebbe convincere tutte le donne, anche le più giovani, del valore della diagnostica».
Invece, è diffusa l'abitudine a non effettuare controlli di routine prima di una certa età e nel mondo solo il 7% delle donne con cancro alla mammella ha ricevuto una diagnosi prima dei 40 anni.
Così, i segnali sono allarmanti. Dal 1976, negli Stati Uniti questo tumore in donne tra i 25 ed i 39 anni aumenta lentamente e costantemente di un 2% l'anno, come ha sottolineato Giuseppe Petrella, direttore del reparto di Chirurgia del Policlinico Torvergata di Roma. E l'esperto ha aggiunto: «Il tumore al seno prima dei 35 ha subito un aumento globale del 13,8%, negli ultimi 6 anni è ora di strutturare percorsi di diagnosi e di studio utili per la prevenzione nelle donne più giovani».
Il seminario romano, secondo Diana Bracco, è «davvero emblematico delle attività della Fondazione: infatti racchiude l'impegno a favore delle scienze della salute, con un focus sulla diagnostica e la sensibilità verso le problematiche femminili».
Nel nostro Paese c'è stato un aumento del 13,8% negli ultimi sei anni e le giovani donne sono quelle più a rischio.
Federica Pediconi, dell'Università Sapienza di Roma, ha spiegato che il tumore al seno ha una mortalità del 18% di quelle per tumore nelle donne.
Dati non trascurabili, anche se, ha aggiunto, «i progressi diagnostici e terapeutici hanno non reso questa patologia sempre più curabile con una probabilità di guarigione pari all'80-90% se il tumore viene diagnosticato precocemente».
Il professor Petrella fornito i dati più recenti a livello mondiale, nel suo intervento al seminario: di tumore al seno si ammala quasi un milione e 400mila donne e questa neoplasia rappresenta il 14% di tutti i decessi per neoplasie.
Una «malattia sociale per i numeri altissimi che ci sono», secondo Petrella.


L'esordio precoce di questo tipo di tumore è dimostrato anche da uno studio secondo il quale negli Usa dal 1973 ad oggi l'incidenza del tumore tra giovani donne (25-39 anni) è aumentato del 2% ogni anno.
«Ogni anno - ha sottolineato Petrella - muoiono più donne che in dieci guerre del Vietnam».

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