Meloni stappa champagne, le cattiverie di Travaglio e Cecilia Sala: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: l'arresto in Iran, la difficile pace di Putin e Briatore

Giorgia Meloni in Lituania dal contingente italiano
Giorgia Meloni in Lituania dal contingente italiano
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- Eviterei facili entusiasmi sulla pace in Ucraina e sulla proposta di sedersi al tavolo in Slovacchia avanzata da Putin. Intanto perché dubito che l’Ue delegherà questa importante trattativa a tal Robert Fico, considerato poco più che un Orban educato. E poi una cosa è annunciare un tavolo, un’altra e mettersi davvero a negoziare. Con ogni probabilità, senza riconquista del Kursk difficilmente Putin intenderà trattare con un’Ucraina meno forte di qualche tempo fa.

- La figlia subiva violenze da parte di un parente quando era bambina. All’età di 28 anni si è tolta la vita. E i genitori, dopo aver sopportato un peso così grande per anni, senza riuscire altre volte a suicidarsi, stavolta l’hanno “raggiunta” come andavano dicendo da tempo ad amici, parenti e vicini. Non hanno retto al dolore. Non hanno trovato conforto nella rete sociale che, comunque, ha cercato di aiutarli. “La libertà umana è più grande di tutto”, dice chi gli era vicina. Una storia terribile. Atroce. Soprattutto se si pensa che una violenza orribile, imperdonabile, alla fine ha ucciso tre persone.

- I sondaggi di fine anno del Corriere della Sera, al netto delle variazioni mensili che contano poco, dicono due cose. Primo: che Giorgia Meloni, nonostante i due anni di governo, che di solito riducono le simpatie degli elettori per chi sale al potere, ha incrementato il bottino di voti rispetto alle politiche che l’hanno incoronata premier. Al momento può stappare champagne, checchè ne dica Repubblica: non era un risultato scontato. Secondo: che Elly Schlein, vuoi o non vuoi, armocromista o meno, è preferita dagli elettori rispetto al mortorio di Enrico Letta. Il Pd non sarà risorto, ma almeno non è morto. Ed è merito anche di Elly.

- Pare che a Capodanno ci sia la corsa al ritocchino estetico: invece di andare dal parrucchiere, si fanno il filler alle labbra. Bello il capitalismo. Ma le sue storture fanno quasi paura.

- Cecilia Sala arrestata in Iran. È inaccettabile, sia chiaro. Diamoci il tempo o rischiamo di peggiorare la situazione.

- Anche perché difficilmente con l'Iran, come dice Crosetto, le diatribe di questo tipo si risolvono coinvolgendo i giornali e l'opinione pubblica. Anzi. Il rischio è di combinare un patatrac. Prima di tutto, bisogna riportarla a casa. Poi daremo fuoco alle trombe.

- Forse un tantino atroce, ma il video di propaganda in cui il Babbo Natale russo abbatte quello occidentale con la Coca Cola in mano fa troppo ridere.

- Marco Travaglio lo fa col suo stile di perenne cattiveria, ma ha qualche ragione quando spiattella in faccia all'Occidente (e ai media) tutte le sue contraddizioni. Vedi l'annullamento assurdo delle elezioni in Romania, oppure il sostegno all'ex presidente georgiana sconfitta alle urne. In questo siamo campioni: vediamo la pagluzza nell'occhio dei regimi di mezzo mondo dimenticando la trave nel nostro.

- Matteo Renzi si lamenta del fatto che la Meloni quest'anno a Natale non terrà la consueta conferenza stampa. "Cosa ha da fare di così fondamentale in questi giorni per non incontrare la stampa?". Non ne conosco i motivi. Ma se anche non ve ne fossero di buoni, dopo la pessima figura dell'anno scorso, con domande fiume inutili ed eccessive, va detto che la categoria a chi purtroppo appartengo non si è guadagnata il privilegio di avere per due ore a disposizione il premier. Chiunque esso sia.

- Briatore fa bene a chiedere i danni allo Stato.

Che abbiano venduto il suo yacht, peraltro sottocosto, prima che sentenza di condanna definitiva venisse emessa è uno scandalo che solo l’Italia non può non considerare tale. Tutti sono innocenti fino a prova contraria. Anche Briatore.

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