La folle storia del ladro seriale, non linciate la consigliera Fdi e Trump: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le elezioni rumene, il caso di Silvia Colombo e la tassonomia verde

La folle storia del ladro seriale, non linciate la consigliera Fdi e Trump: quindi, oggi...

- Anche ieri, in Juventus-Empoli, il primo gol dei toscani è nato da un errore nella famosissima costruzione dal basso. La quale mi sembra una sorta roulette russa: non sai se e quando farai gol grazie ai passaggi iniziati dal portiere, ma sei sicuro che prima o poi ne subisci uno.

- Come vi avevo annunciato ieri, grandi proteste sui media progressisti italiani per la scelta di pubblicare nelle pagine dei commenti del Washington Post solo editoriali a difesa della libertà individuali e del libero mercato. Il patron, Jeff Bezos, ha detto che lasceranno “ad altri” il compiuto di commentare “i punti di vista che si oppongono a questi due pilastri”. Io lo farei? No: preferisco ospitare tutte le opinioni. Eppure è pienamente legittimo, per quanto si stracci le vesti Repubblica. Domanda agli indignati speciali, anzi due. Primo: quante opinioni contrarie al progressismo leggete di norma su Repubblica? Rispondo per voi: quasi nessuna. Funziona così: il direttore sceglie la linea del quotidiano e la seguono anche i suoi redattori; quando poi questa non collima con il volere dell’editore, come nel caso di Maurizio Molinari, il patron caccia il direttore e ne prende un altro. Facile facile. Secondo: otto anni fa il WP, in occasione del primo mandato di Trump, adottò uno slogan molto politico e decisamente contrario al Presidente Usa (“Democracy dies in darkness”). Bene. Mi spiegate perché un quotidiano può scegliere come linea politico-editoriale di opporsi a Trump, e tutti applaudono, mentre se fa il contrario e lo appoggia si scatena un moto di indignazione?

- Silvia Colombo, consigliera comunale di FdI a Treviglio, ha deciso di dimettersi in seguito alle polemiche sul suo intervento contro la possibilità, per le donne in gravidanza a rischio, di partecipare alle sedute consiliari anche da remoto. Lei sostiene che "leggere titoli aberranti come 'Sei incinta? Dimettiti’ è semplicemente ignobile", dal momento che "non solo non ho mai pronunciato, né pensato una simile frase". Anche perché "va contro tutto ciò in cui credo". Allora sono andato a cercare l’intervento completo. E devo dire che, ascoltato in diretta, è tutt’altro che scandaloso (chi viole, può trovarlo qui). Mi spiego: non sono d’accordo con lei. Il lavoro di consigliere comunale non è quello di Presidente del Consiglio, dunque se per una volta un malato o una donna gravida partecipa da remoto, cosa cambia? Nulla. E poi abbiamo difeso Jole Santelli e Marco Bucci, candidati nonostante il tumore, e dovremmo accanirci contro le gravidanze a rischio? Suvvia. Però a sentirlo in viva voce il suo discorso è stato educato, equilibrato, mai esagerato. Ha suggerito di dimettersi a chi non riesce a seguire le sedute perché “nella vita” la politica “può diventare secondaria” ed è meglio occuparsi del resto? Sì. Ma ha anche detto che “se salti una seduta non succede niente”. E il suo ragionamento riguardava le neo-mamme più che le gravidanze a rischio. Ha detto: i bambini si possono portare in seduta, ed è questo il vero passo in avanti, non lasciare le mamme di neonati a casa in videoconferenza. Quindi il discorso andrebbe riletto bene. È folle (sia chiaro) chiedere le dimissioni o non far partecipare chi è malato o con gravidanza a rischio, mentre è assolutamente lecito non essere d’accordo che questo avvenga “nei primi mesi di vita” del bimbo. In fondo a Treviglio sono previsti 12 consigli comunali all’anno. Uno al mese. Col neonato ci si può organizzare per essere presenti, ecco.

- Ho provato a leggere i vari regolamenti sulla Tassonomia Verde dell’Ue che l’Ue stessa ora vuole semplificare. Mai vista burocrazia tanto ideologica e inutile tutta insieme. Più che modificarli, quei regolamenti andrebbero cestinati. Subito.

- Fate attenzione a quanto accade in Romania, perché rischia davvero di essere la tomba della democrazia europea. Leggo sui quotidiani locali che l’accusa a Calin Georgescu, arrestato e rilasciato ieri, ma sottoposto a vigilanza, è "di aver fondato un'organizzazione fascista, con l'obiettivo di destrutturare l'ordine costituzionale, ma anche di aver finanziato illegalmente la campagna elettorale dell'anno scorso". Bene. E in che modo avrebbe minacciato l’ordine costituzionale? "Sono in corso di verifica le dichiarazioni cospirative rilasciate da questo candidato in diverse trasmissioni televisive, nonché l'enorme impatto che queste dichiarazioni hanno avuto sui social media. Queste dichiarazioni hanno generato milioni di visualizzazioni e miravano a creare timore tra il pubblico, in quanto temevano che la Romania avrebbe partecipato con le sue truppe alla guerra tra Russia e Ucraina". In pratica lo indagano per aver espresso delle opinioni. Poi magari mi sbaglio io e sarò pronto a ritrattare. Ma secondo voi uno fa azioni cospirative in tv? Se arrestassero i politici italiani per le frasi esagerate e spesso senza senso che affermano nei talk show, molte delle quali generano “milioni di visualizzazioni”, avremmo il Parlamento riunito a Regina Coeli.

- Dopo aver letto tutti i commenti indignati sul video di Trump sulla Striscia di Gaza, mi viene voglia di tifare per il tycoon. Allora. Chi lo segue da qualche anno sa che, come un negoziatore folle, spesso fa andare la lingua molto più di quanto poi esegua nei fatti. The Donald bisognerebbe lasciarlo parlare per poi giudicarlo ex post nella pratica. Comunque. L’unica cosa che proprio non comprendo è questo falso pauperismo di Massimo Gramellini. “Il messaggio del video? Là dove voi avete solo macerie, noi porteremo la nostra idea di benesse”. L’unica cosa che non si può affermare di quel video è che quella pacchianata di resort e statue d’oro non sia, in ogni caso, meglio dell’orribile degrado in cui vivono da 10 anni i palestinesi. Poi sarà ingiusto. Sarà fuori luogo. Sarà assurdo. Ma non è che Hamas abbia regalato ai suoi cittadini tutto questo gran posto in cui vivere. No?

- "È giusto che le persone sappiano la verità. Lo Stato ci sta chiedendo di versare 6mila euro di tasse per un risarcimento di 1,2 milioni di euro che Marco Manzini, l'assassino di mia figlia, avrebbe dovuto darci, ma che non abbiamo mai ottenuto. Questa è davvero una beffa per noi familiari". Questa folle storia burocratica è la pietra tombale su un Paese malato.

- Questa storia è pazzesca. A Milano un bandito è stato arrestato in un'operazione contro spaccio e reati predatori. A catturarlo è stato un agente, lo stesso che nel 2009, sedici anni prima, lo aveva arrestato per un colpo messo a segno, armato di pistola, in un negozio di telefonini. Quindici anni dopo, stessa guardia e stesso ladro. Qual è l’assurdità? Mettiamo in fila le date, riprese da Corriere e Repubblica che riportano la notizia. Nel 2009 la rapina a mano armata. Nel 2010, quindi solo un anno dopo, due colpi in banca (due!), compreso uno in cui aveva preso in ostaggio direttore e dipendenti. Poi nel 2011 e 2017 viene condannato per rapina aggravata e associazione a delinquere, eppure nel frattempo colleziona precedenti per rissa e spaccio. Intanto nel 2016 un colpo all’ufficio postale. E nel 2025 gli trovano in casa armi, munizioni, cocaina, anfetamina, Mdma e mefedrone.

Ora, mi spiegate come è possibile che in 15 anni questo soggetto sia riuscito a mettere a segno tutto questo, fatto salvo il rapido passaggio in carcere? Come sia possibile che, nonostante le condanne a quasi dieci anni per rapina aggravata e associazione a delinquere, in 15 anni sia riuscito ad arricchire così tanto il suo curriculum? Magari il carcere avrà fallito sul piano rieducativo, va bene, ma è chiaro che qualcosa nel sistema non funziona. Perché a quanto pare finire dietro le sbarre non funziona per nulla come deterrente.

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