"Vicinanza e solidarietà". Antonella Mattei chiama Francesco Ventola

Ignoti hanno appiccato le fiamme al portone di Francesco Ventola: la sorella dei fratelli Mattei, morti nel rogo di Primavalle, esprime la propria vicinanza

"Vicinanza e solidarietà". Antonella Mattei chiama Francesco Ventola
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La sveglia in piena notte e la casa piena di fumo: quella che oggi può essere definita come una pericolosa disavventura poteva trasformarsi in qualcosa di molto peggio per Francesco Ventola, europarlamentare di Fratelli d'Italia. Ignoti, sui quali stanno indagando le forze dell'ordine, hanno appiccato un incendio al portone d'ingresso della sua casa di Canosa di Puglia, in provincia di Barletta-Andria-Trani. A innescare le fiamme, la notte appena trascorsa, sarebbe stato il lancio di una molotov contro la porta d'ingresso. "Vicinanza e solidarietà", è stata espressa da Antonella Mattei, sorella di Stefano e Virgilio, bruciati vivi 51 anni fa nel rogo di Primavalle. Lo ha chiamato, voleva fargli sentire la propria presenza dopo le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Il gesto potrebbe configurarsi come un'intimidazione o un atto vandalico.

"Fortunatamente non ci sono stati feriti ma rimane un episodio gravissimo e che per le modalità fa tornare alla mente quanto avvenne nel lontano 1973 ai fratelli Mattei, nel quartiere di Primavalle a Roma, i quali persero la vita dopo un incendio appiccato nel cuore della notte alla porta di casa", ha detto oggi il presidente del Senato ne ricordare una delle pagine più vigliacche della storia italiana. Era il 16 aprile 1973 e un gruppo di esponenti di Potere Operaio appiccò l'incendio a casa Mattei. Si salvarono Antonella, Giampaolo, che aveva solo 3 anni, e i suoi genitori, mentre morirono i due fratelli di 22 e 10 anni. Il loro obiettivo era Mario Mattei, padre delle vittime e di Antonella, netturbino e segretario del Movimento Sociale Italiano della sezione Giarabub di Primavalle.

Per quanto riguarda l'incendio a casa di Ventola, bisognerà aspettare gli esiti dele indagini per capire. Per il momento si cercano indizi. "Sono contento che la mia famiglia sta bene. Non è stata una notte facile e lo spavento rimane. Non voglio fare congetture, confido nell'attività investigativa e inquirente che saprà individuare i responsabili. Ringrazio tutti coloro che in queste ore mi stanno dimostrando la loro vicinanza", ha dichiarato Ventola. "In momenti come questo, la comunità politica, tutta, senza distinzioni di parte, deve mostrarsi unita e solidale. Siamo chiamati a difendere i valori della democrazia e della convivenza pacifica. Per conto mio, abbraccio Francesco e i suoi cari", ha dichiarato il sindaco di Bari, Vito Leccese.

"La comunità pugliese non può accettare nulla di simile: al fianco di Francesco Ventola c'e la Regione Puglia, ci sono le istituzioni, ci sono tutti i pugliesi che rifiutano queste logiche violente e intimidatorie", ha dichiarato il presidente della Regione, Michele Emiliano.

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