Ma Intesa Sanpaolo si tiene stretto il sistema «duale»

da Milano

Nessun ripensamento da parte di Intesa Sanpaolo sul modello «dualistico» di governance. Lo ha detto ieri il presidente del consiglio di sorveglianza Giovanni Bazoli, dopo l’assemblea di Mittel. «Noi manteniamo sicuramente il sistema duale. Siamo pienamente convinti della validità e della funzionalità di questo sistema», ha dichiarato il banchiere aggiungendo che saranno possibili piccole modifiche per recepire entro giugno 2009 le disposizioni della Banca d’Italia. Ma «l’impianto dato al nostro statuto è sostanzialmente aderente alle disposizioni della Banca d’Italia. Non ci sono grossi problemi». Quanto al possibile cambio di rotta sulla governance da parte di Mediobanca, Bazoli non ha voluto commentare: «Sugli altri non esprimo assolutamente giudizi».
Bazoli ha poi commentato l’ingresso di Mittel in Hopa. «Sicuramente - ha detto - le ragioni sono di ordine economico altrimenti non avremmo preso in considerazione l’operazione: gli asset di Hopa non sono tanti, ma intendiamo valorizzarli. Ma c’è anche una ragione di ordine sociale e civile. In Hopa sono intervenuti molti imprenditori bresciani raccolti attorno a un’idea e a un progetto che ha avuto alterne vicende. La possibilità di ridurne le conseguenze negative è una cosa che giustifica i rischi che si prendono».

Tra i vecchi soci alcuni sono «disponibili a mantenere la loro presenza». Ma tra loro non ci sarà Emilio Gnutti, con il quale non ci sono stati «contatti». Intanto Mittel ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto in calo da 14,2 a 8,6 milioni.

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