Investimenti e un piano lavori per adeguare il sistema italiano

Francesca Lojola

Tanti sono gli interventi elencati nel piano di potenziamento della rete di Autostrade per l’Italia, che entro il 2012, grazie a investimenti per circa 10 miliardi, permetterà di adeguarne la capacità al traffico, giungendo pure a inaugurare 14 nuovi svincoli. Cinque sulla A1 e 6 sulla A14, accanto alle nuove uscite di Maddaloni lungo la A30, Villa Marzana sulla tratta Padova-Bologna, cui s’aggiunge poi lo svincolo, già parzialmente aperto al transito, in corrispondenza del nuovo quartiere fieristico di Milano, presto raggiungibile non solo dal collegamento con l’A8 Milano-Laghi, ma anche, attraverso due viadotti e una galleria in costruzione, dalla connessione con gli svincoli della A4 e della Tangenziale Ovest del capoluogo lombardo.
«I livelli di traffico - dice Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia - sono aumentati del 50% nell’arco di tre lustri, in modo proporzionale con la crescita dell’economia, mentre la capacità della rete è rimasta quasi la stessa che serviva il Paese alla fine degli anni ’70. Stiamo lavorando intensamente, al massimo delle possibilità, per recuperare in fretta».
Ecco allora le nuove opere che interessano in particolare le tratte più «calde»: si va dalla quarta corsia sulla Modena-Bologna aperta a fine marzo, che fa il paio con l’analogo intervento sulla Milano Est-Bergamo, atteso a concludersi entro l’anno, al passante di Genova: 35 km di nuova carreggiata in uno dei tratti più critici d’Italia, con la confluenza di tre diverse arterie (A7, A10 e A12) su cui insistono sia il traffico cittadino e pendolare sia quello merci, e pure il flusso turistico diretto alle riviere. Altra tratta cruciale, quella rappresentata dai 63 km della variante di valico tra Sasso Marconi e Barberino, «i primi 20 dei quali saranno pronti a cavallo dell’estate, mentre la porzione restante verrà completata entro il 2010». E poi, sempre sulla A1, la terza corsia tra Casalecchio e Sasso Marconi, e tra Barberino e Incisa, nonché tra Orte e Roma Nord e da qui al Grande raccordo anulare. «Ciascuno di questi interventi - tiene a precisare Castellucci - si svolge garantendo sempre un numero di corsie pari alle preesistenti, così da non creare disagi, in corso d’opera, a chi viaggia. Le cose sono invece più difficili per le imprese che lavorano entro spazi ristretti; inoltre, determinati lavori si svolgono solo in notturna, come nel caso dei 39 cavalcavia da demolire e ricostruire sulla Milano-Bergamo», sulla quale giornalmente transitano fino a 140mila veicoli, con punte di 40mila camion e pullman.
Se con la terza corsia in fase di realizzazione sull’A9 Lainate-Como Grandate si tratta di adeguare uno dei principali collegamenti della Lombardia con il Nord Europa, l’analogo intervento previsto sulla A14 tra Rimini Nord e Pedaso, che peraltro interessa ben 171 km dell’Adriatica, riveste un’importanza chiave per una dorsale lungo la quale il traffico cresce di circa il 4% annuo, in misura ampiamente superiore alla media nazionale. E della terza corsia sarà dotato pure il tratto, parallelo alla tangenziale cittadina, compreso fra Bologna Borgo Panigale e San Lazzaro, nel quadro di un progetto che prevede pure un nuovo svincolo autostradale per la Fiera.


«Quanto ai finanziamenti necessari per il piano di potenziamento della rete - conclude Castellucci - il Gruppo Autostrade mostra di godere di un’ampia credibilità sui mercati. L’ultima emissione obbligazionaria è stata un successo, sia per l’ammontare del collocamento, sia per i tassi di interesse che abbiamo spuntato».

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