Città del Vaticano - Benedetto XVI ha affermato la necessità che la Chiesa stabilisca la verità di quanto accaduto e che sia fatta "giustizia per tutti" mettendo in atto anche tutte le misure per eviatre il ripetersi di degli abusi. È quanto è emerso dall’incontro che il Pontefice ha avuto venerdì 5 giugno con il cardinale Seàn Brady, arcivescovo di Armagh e primate di Irlanda, e monsignor Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino in merito alla pubblicazione del "Rapporto Ryan" relativo allo scandalo degli abusi sessuali commessi da religiosi nel corso del secolo scorso fino agli inizi degli anni ’90 in Irlanda. È quanto si afferma nel comunicato finale diffuso al termine del "Summer General Meeting" dei vescovi irlandesi.
Stabilire la verità Nel comunicato, i vescovi di Irlanda ricordano gli incontri che il cardinale Brady e monsignor Martin hanno avuto la scorsa settimana in Vaticano con il Papa e con i responsabili di Congregazioni vaticane per parlare del "contenuto e dell’impatto del rapporto Rayn". "Il Santo Padre - si legge nel comunicato - ancora una volta, ha esortato i vescovi e tutti nella Chiesa a continuare a stabilire la verità di ciò che è accaduto e affinchè venga fatta giustizia per tutti; a vedere se le misure messe in atto per prevenire il ripetersi degli abusi siano pienamente applicate e aiutare il processo di guarigione alle vittime degli abusi ancora in vita". I due esponenti dell’episcopato irlandese hanno anche incontrato i membri delle Congregazioni vaticane per gli istituti religiosi, per il Clero, per il Culto divino, per i Vescovi, la Dottrina della Fede, per l’Educazione cattolica e la Segretaria di Stato.
Le scuse della Chiesa irlandese I vescovi irlandesi parlano di vergogna: "Siamo umiliati e chiediamo scusa se il nostro popolo si è allontanato così tanto dagli ideali cristiani". I vescovi irlandesi sono tornati sullo scandalo dei preti pedofili ieri al termine del Consiglio permanente della Conferenza episcopale irlandese e nel giorno in cui a Dublino migliaia di persone sono scese per strada per manifestare la loro solidarietà alle vittime. Nel comunicato diffuso ieri sera, i vescovi scrivono: "Il 'Rapporto Ryan' rappresenta la più recente e inquietante incriminazione di una cultura che è stata prevalente nella Chiesa cattolica in Irlanda, per troppo tempo". "Crimini odiosi - affermano ancora i vescovi - sono stati perpetrati contro i più innocenti e i più vulnerabili, e sono stati commessi atti vili con effetti duraturi nella vita con il pretesto della missione di Gesù Cristo. Questo rappresenta un grave atto di tradimento della fiducia, che il nostro popolo ha riposto da sempre nella Chiesa. Per questo chiediamo perdono". "La nostra prima reazione - scrivono i vescovi nel comunicato conclusivo della loro riunione - è di una profonda tristezza per le sofferenze di tanti, provate per così lungo tempo. Vogliamo invitare le vittime ad impegnarsi con noi per vedere come possiamo aiutare coloro che sono stati abusati.
Vogliamo rispondere come pastori, nonostante le carenze a volte delle nostre precedenti risposte pastorali. Invitiamo tutta la Chiesa ad unirsi con noi in preghiera per il benessere e la pace della mente per tutti coloro che hanno sofferto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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