Roma - Inizia a risalire la fiducia delle imprese italiane, dopo mesi di pessimismo per la crisi economica. Ad aprile - secondo l’indagine mensile dell’Isae - si vedono infatti i primi "segni di recupero" per la fiducia delle aziende manifatturiere, un miglioramento per i commercianti e un "ulteriore recupero" nei servizi di mercato (che erano in ripresa già da marzo). Solo nel settore delle costruzioni il clima di fiducia è in calo, ma il dato - sottolinea l’istituto di piazza Indipendenza - è relativo a marzo.
Riprende la fiducia Per le imprese manifatturiere, in particolare, l’indice considerato al netto dei fattori stagionali sale ad aprile a 64,2 (da 60,9 di marzo), tornando al di sopra dei valori dello scorso febbraio. A migliorare "sono sia i giudizi su ordini e scorte sia, soprattutto, le attese a breve termine sulla produzione". Le aziende "esprimono giudizi positivi anche sugli attuali livelli produttivi e previsioni meno negative anche su ordini e occupazione". Tra i commercianti, invece, l’indicatore destagionalizzato sale ad aprile a 95,4 (da 91,9), portandosi su livelli superiori a quelli medi del primo trimestre. Indicazioni incoraggianti "emergono dalle opinioni relative all’andamento corrente degli affari e ottimismo emerge anche dalle aspettative circa l’evoluzione futura delle vendite. In costante aumento è giudicato, tuttavia, il volume delle giacenze". Nei servizi, poi, "il clima di fiducia si attesta a -19 (da -27 di marzo) grazie a giudizi più favorevoli sugli ordini e al miglioramento delle aspettative sull’economia nel suo complesso". In lieve flessione, al contrario, risulta il saldo sugli ordini attesi. Nel settore delle costruzioni, inoltre, l’indice considerato al netto dei fattori stagionali passa a marzo a 73,1 (da 75). Peggiorano decisamente i giudizi sui piani di costruzione, mentre le prospettive sull’occupazione sono in recupero. E tornano a migliorare leggermente anche i giudizi sull’attività di costruzione: il saldo, dopo il basso valore toccato a febbraio, risale sui valori dello scorso gennaio.
I settori in rialzo Nel settore manifatturiero, spiega l’Isae, "l’indice migliora in modo diffuso, seppur con diversa intensità, guardando sia al dettaglio settoriale sia a quello territoriale". A essere più ottimiste sono soprattutto le imprese che producono beni intermedi (da 55,2 a 60,7), che spesso anticipano l’andamento generale del ciclo industriale; la fiducia migliora anche nei beni d’investimento (da 57,4 a 60,0) e in quelli di consumo (da 72,2 a 74,4). In particolare, la risalita è "particolarmente forte" nel Nord-est, mentre sono "più prudenti" le aziende del Nord-ovest, del Centro e del Sud. Per le imprese industriali migliorano anche i giudizi sulle condizioni di accesso al mercato del credito, mentre rimane stabile la quota di aziende che non hanno ottenuto il credito, "con un aumento di quanti ritengono di essere razionati in senso forte e una diminuzione invece di quelli che hanno rifiutato il finanziamento a fronte di condizioni più onerose". Si segnalano anche, evidenzia l’Isae, maggiori difficoltà produttive dovute alla scarsità della domanda, mentre sono leggermente migliorate le valutazioni su afflusso di nuovi ordinativi, andamento del fatturato all’export e durata della produzione assicurata. Le imprese del campione - aggiunge l’istituto di piazza Indipendenza - che "hanno effettivamente svolto o programmato attività di investimento nel triennio 2007-2009 segnalano a consuntivo un incremento della spesa per investimenti nel 2008, ma prevedono una netta contrazione della spesa nel corso del 2009".
Il mercato del lavoro Nel commercio - continua l’Isae - tra le variabili che non entrano nella definizione di fiducia, "positive appaiono le attese riguardo al mercato del lavoro, ma preoccupazione emerge dal lato degli ordini". Per la dinamica inflazionistica, si conferma in rallentamento quella corrente e in accelerazione quella futura. Il miglioramento della fiducia, inoltre, è diffuso in entrambe le tipologie di vendita: l’indicatore destagionalizzato sale infatti da 86,2 a 91,6 nella grande distribuzione e da 94,5 a 97,4 in quella tradizionale. Nei servizi di mercato - evidenzia poi l’Istituto di studi e analisi economica - l’andamento della fiducia è comune ai principali macrosettori e piuttosto diffuso sul territorio nazionale, anche se emerge qualche differenza. Nel dettaglio settoriale, il recupero della fiducia riguarda i soli settori dei servizi alle famiglie (a -29 da -30) e alle imprese (a -9, da -25); per contro, la fiducia segna un nuovo lieve calo nei servizi finanziari (a -29, da -28). Sul territorio, la fiducia recupera nettamente nelle regioni settentrionali - attestandosi a -12 (da -28) nel Nord-ovest e a -12 (da -32) nel Nord-est - e al Centro (a -22, da -23), mentre peggiora nel Mezzogiorno (a -47 da -31). Sempre nei servizi, conclude l’Isae, l’indagine trimestrale rileva che "la quota di operatori che percepisce l’esistenza di ostacoli all’attività produttiva sale al 75% (dal 59%)".
Anche questo trimestre "l’attività è ostacolata principalmente dalla scarsità della domanda (92% del campione, contro il 75% del trimestre precedente)", mentre un ruolo meno rilevante rispetto al passato è attribuito ai vincoli finanziari (al 5% dal 23%) e aumenta il peso degli ’altri motivì (al 21%, dal 5%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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