In Italia 17mila farmacie che dialogano con la gente

Francesca Lojola

Proposto da febbraio 2005 in oltre 17mila farmacie italiane, ha venduto più di un milione di confezioni e ha portato ad abbassare di un quarto i prezzi dei prodotti concorrenti. Il latte in polvere low cost a marchio Neolatte si è abbattuto sul mercato come un piccolo tornado, subito in grado di ritagliarsi il 18% delle vendite, e soprattutto costituendo una sostanziale svolta, che ha potuto più delle multe comminate dall’Antitrust ai produttori soliti a gonfiare il prezzo del latte artificiale per i neonati. Una svolta impressa dall’iniziativa di Unifarm e Federfarma.Co, società di distribuzione e servizi per le farmacie. Giorgio Vinante, presidente di Unifarm, sottolinea: «Un anno fa una confezione da 900 grammi di latte in polvere costava dai 20 ai 45 euro; Neolatte si acquista con 9,90 euro: nel complesso le famiglie hanno potuto risparmiare più di 15 milioni». In un anno, quasi 800 euro per ogni bambino. Il prezzo, allineato alla media europea e tale da abbassare il costo a 1,3 euro per litro, equiparabile a quello del latte fresco, si spiega con l’assenza dei tradizionali passaggi intermedi e dei costi legati alle attività e ai metodi di promozione ampiamente utilizzati dalle multinazionali. «La qualità è analoga, se non superiore a quella di prodotti che costano il triplo. Abbiamo individuato l’azienda di produzione nella bavarese Töpfer, che vanta 100 anni di esperienza nel settore. E la presenza capillare delle farmacie sul territorio ha reso Neolatte facilmente reperibile e subito disponibile anche nei piccoli centri». Dopo aver preso il via in Trentino Alto Adige e in tutto il Nord, l’iniziativa si è estesa al Centro e al Sud. «Il contributo dei colleghi farmacisti - afferma Vinante, proprietario di una farmacia a Pozza di Fassa, tra le dolomiti trentine - è stato determinante». Tanto più in ragione delle prerogative di tradizionale stretta relazione con le famiglie. Un coinvolgimento essenziale per il successo di un’iniziativa che riveste una precisa valenza commerciale, ma che, complice l’innestarsi di un positivo effetto calmiere, sta senz’altro contribuendo a rinnovare l’immagine delle farmacie. «Il nostro - aggiunge Guido Nocerino, presidente di Federfarma.Co - è un ruolo legato a doppio filo al rapporto fiduciario con la clientela, che si rinsalda attraverso le capacità di ascolto e di consiglio. E che non può prescindere dall’evolvere del mercato e dei consumi», anche se ciò mette in crisi abitudini consolidate.
«Come quelle di chi vuole sostenere - osserva Giorgio Trotter, presidente dell’Associazione trentina dei titolari di farmacia - che il prezzo dei latti artificiali sia proporzionale alla loro qualità, quando invece è una normativa di legge che ne stabilisce le caratteristiche nutrizionali». Ecco allora la rivendicazione di un ruolo, quello di professionisti della salute, coerente con le prerogative di un servizio pubblico.

«Neolatte - ribadisce Vinante - non è solo un’operazione commerciale di successo, ma la dimostrazione che le farmacie e i farmacisti, grazie alla loro presenza capillare e al patrimonio umano e di relazione, hanno grandi potenzialità: sono vicini alla gente e i fatti ci stanno dando ragione».

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