Roma - Guido Contini, regista di fama internazionale, è a Roma pronto a girare il suo nuovo attesissimo film: Italia. Peccato non abbia la benché minima idea di dove cominciare: manca un copione, un’idea portante, e persino la protagonista, Claudia, è incerta se accettare la parte. In balìa di una preoccupante crisi creativa, pressato dal produttore, inseguito dai giornalisti e attorniato da un girone di donne bellissime e deluse - su tutte la moglie Luisa e l’amante Carla -, finirà per mandare a rotoli il progetto e forse anche la sua vita. Se questa storia vi ricorda qualcosa non state vivendo un dèjà-vù. Perché il plot di Nine - il nuovo musical di Rob Marshall (Chicago) che la 01 distribuirà dal 22 gennaio in 250 copie e che sarà l’apertura del primo Bifest di Bari (22-31 gennaio) - ricalca smaccatamente quello di 8 1/2 di Federico Fellini, e non ne fa mistero: "Ma non dite che è un remake - si schermisce Marshall, a Roma per promuovere il suo lavoro - perchè il film di Fellini è un capolavoro che non si può toccare. Al più rifà il musical ispirato a quel grande film. Come Pigmalione è diventato My Fair Lady, Nine prende le mosse da quella pellicola senza esserne il remake".
Il musical cui fa riferimento Marshall è la versione scritta da Arthur L. Kopit (Nine) e messa in scena a Broadway all’inizio degli anni ’80. Fellini diede il via libera al lavoro di trasposizione, ma non accettò mai che nei credits fosse inserito il suo nome o il titolo del film. Tuttavia nel ri-trasferire il musical dal palcoscenico al grande schermo, Marshall ha finito per evocare maggiormente Fellini che il lavoro di Kopit: "Il musical di Broadway - ammette il regista - era di pura fantasia e in scena metteva un solo uomo circondato da diverse donne. Noi abbiamo innestato su questo nucleo originario elementi di realtà e di ricordo affinchè funzionasse narrativamente anche sul grande schermo". E sui motivi che lo hanno portato a confrontarsi con il "maestro" e la sua riduzione in musical, dice: "Dopo Chicago volevo fare qualcosa di differente. Ero entusiasta del progetto di Nine: un film d’intrattenimento con performance straordinarie e un argomento più serio rispetto a quello del mio precedente lavoro. Parla di cosa significhi fare cinema per noi registi. Era la possibilità di far conoscere alla nuove genrazioni un personaggio come Fellini, il maestro di tutti i maestri. Il tratto distintivo delle sue opere è il continuo passaggio dalla fantasia alla memoria. Era interessante trasporre questa poetica in un musical, perchè al genere appartiene quella stessa fluidità, come quando un attore d’improvviso si ferma e si mette a cantare. Ero attratto poi dall’idea di poter lavorare in una città, Roma, che amo tantissimo e di evocare segni e magie della dolce vita (il film è ambientato nel ’64, ndr). Infine mi sentivo onorato di poter dirigere un cast così importante".
In effetti Marshall si è avvalso di nomi pesanti. A inizare da Daniel Day-Lewis che si è assicurato il ruolo che fu di Marcello Mastroianni o di Nicole Kidman, nei panni che furono di Claudia Cardinale nell’originale di Fellini, ovvero in quelli della star protagonista del film che Guido vorrebbe girare. Fermato dalla febbre, Day-Lewis ("Uno dei più grandi attori viventi", lo definisce Marshall) non ha potuto accompagnare il regista a Roma, anche se la compagine è rimasta di prima grandezza: con il regista sono arrivate Sophia Loren (la madre di Guido), Penelope Cruz (Carla, l’amante) e Marion Cotillard (Luisa, la moglie). Per la Loren si è trattato di un vero e proprio tuffo nel passato, tra il ricordo dell’amico Marcello e le atmosfere della dolce vita italiana: "Indubbiamente - conferma l’attrice ciociara - Anche se nel film mi ritaglio un breve cameo, mi sono molto commossa. Ho pensato a Marcello. E a quel Fellini col quale non ho mai avuto il privilegio di lavorare, nonostante io e mio marito avessimo più volte tentato di fare qualcosa con lui. Purtroppo per ragioni commerciali, non è stato possibile. Un confronto tra Marcello e Daniel? Impossibile, Marcello era l’attore di Fellini, per lui faceva di tutto. Daniel è irlandese, ha dovuto studiare Fellini, si è reinventato un personaggio".
Se Mastroianni era il termine di paragone di Day-Lewis, Sandra Milo è stato il riferimento diretto per Penelope Cruz, che ne ha ereditato il personaggio di Carla, l’amante del protagonista: "Avevo visto Carla a Teatro e quella interpretata da Sandra Milo, ma ad ispirarmi maggiormente sono state le interviste nelle quali parla del suo rapporto con Fellini". "La mia ispirazione invece si chiama Giulietta Masina - interviene Marion Cotillard - ho letto molto, quanto più possibile su di lei, del suo rapporto con Fellini e il ruolo che ha avuto nella vita del regista. Inoltre ho visto qualche tempo fa il documentario su Apocalypse Now, diretto dalla moglie di Coppola, dove s’intuiscono il suo vivere all’ombra del marito e l’amore che lei gli dava. Ma anche l’importanza che aveva per lui. Ho capito cosa significhi amare qualcuno perso costantemente in un processo creativo".
Marion Cotillard, Sophia Loren e le altre star di Nine (compresi i suoi volti italiani, da Ricky Tognazzi e Martina Stella) sono attese questa sera nello speciale red carpet che verrà allestito davanti all’Auditorium della Conciliazione di Roma, dove si terrà l’anteprima-glamour del film.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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