«Italia, la mia Africa», quando la danza parla di integrazione fra etnie diverse

La ventunesima edizione di Invito alla Danza si concluderà venerdì 29 luglio con «Italia, la mia Africa», nuova creazione della Crdl Compagnia Mvula Sungani. Lo spettacolo affronta la tematica dell'integrazione fra etnie diverse attraverso storie di immigrati ed emigranti

La conclusione della ventunesima edizione di Invito alla Danza, venerdì 29 luglio, è affidata a «Italia, la mia Africa», nuova creazione della Crdl Compagnia Mvula Sungani, una compagnia innovativa di grande spettacolarità in cui le sculture umane che si compongono e si scompongono durante le coreografie, la grande forza degli interpreti, le luci, le proiezioni e la grande musica vengono sapientemente miscelate dal coreografo italo-africano divenendo un qualcosa di unico.
Lo spettacolo affronta la tematica dell'integrazione fra etnie diverse attraverso storie di immigrati ed emigranti. La chiave di lettura è il parallelo tra l'Italia di oggi, meta di immigrazioni e di speranze come le drammatiche cronache quotidiane ci riportano, e quella del primo '900, quando a partire con aspettative di una vita migliore erano proprio gli italiani. La creazione di Sungani è una lettura del passato e del presente della nostra nazione, un racconto sull'integrazione di culture lontane dal nostro popolo, un progetto per non dimenticare chi eravamo, chi siamo e - forse - chi vorremmo o quantomeno dovremmo essere.

«Italia, la mia Africa» miscela sapientemente ritmi africani con la musica originale di Nando Citarella eseguita dal vivo dal suo gruppo musicale La Paranza. La prima assoluta si terrà il 29 luglio alle 21,15 al Teatro Villa Pamphilj, in via di San Pancrazio 10.

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