Dopo gli ottimi risultati registrati fra il 2001 e il 2006, il turismo culturale ha subito per la prima volta una inversione di rotta con un calo nelle prenotazioni alberghiere 12,6% a Venezia, del 4,3% a Firenze, del 10,2% a Napoli; lo ha rivelato il Sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro durante la presentazione del Napoli Teatro Festival Italia. «Di fronte a questi dati - ha aggiunto - iniziative come il Napoli Festival sono centrali e decisive per rilanciare la cultura, che deve e può diventare un argine alla crisi occupazionale: l'Italia può produrre cultura oltre che auto e lavatrici».
«A ciò si aggiunge la deludente classifica dei musei più visitati al mondo - ha proseguito il sottosegretario - dove il primo museo italiano è quello degli Uffizi di Firenze piazzato solo al 21ø posto, con un calo delle presenze di 3,58% in un anno. Fra i primi cinque musei più visitati due sono francesi (Louvre e Beaubourg), due inglesi (il British e Tate Modern) e uno Usa (Metropolitan)».
Giro ha fatto notare che «anche dall'annuale monitoraggio dei trenta siti italiani più visitati, la diagnosi non è confortante: sei i siti campani tutti in flessione con -12,8 di visite a Pompei, fra il 2007 e il 2008; -23,4 nel Circuito museale vanvitelliano e Reggia di Caserta; - 18,4 al Museo archeologico, -13,6 a Ercolano». Dati comuni anche ad altre regioni d'Italia e non solo della Campania: «Basti citare i casi di Castel Sant'Angelo a Roma dove, in un anno, i visitatori sono calati del 7,83 e di Ostia con una flessione del 2%».
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