Quando il gioco si fa duro, Ivan Juric ritorna a giocare. «Io sono pronto - dice Capitan Uncino al termine dell'amichevole vinta 2-0 dal Genoa a Sestri Levante - Dal primo minuto? Chiedetelo a Gasperson. Ho perso quasi tutta la stagione, ma alla fine contano le ultime dieci partite. Per quelle ci sarò anch'io. Domenica è una piccola finale che potrà dirci se possiamo lottare per l'Europa oppure no». Farlo con Juric in mezzo al campo è decisamente un'altra cosa. Gli infortuni? Acqua passata. «Capitano stagioni così. Per tre anni mi è andata bene
». Ok l'umore è giusto. Quasi contagioso: anche Gasp dispensa sorrisi al termine della sgambata di ottanta minuti contro la squadra locale che milita in Eccellenza. Sarà perché il medico rossoblù per una volta è rimasto inoperoso, a differenza delle ultime amichevoli caratterizzate da un infortunio dietro l'altro. Un mese fa a Lavagna finirono ko Sculli e Tomovic, la settimana scorsa a Finale Ligure Dainelli. Ieri tutto liscio. Nel primo tempo Gasperini ha provato il 4-2-3-1 con Tomovic, Bocchetti, Sokratis, Rossi davanti a Scarpi. Juric e Kharja in mediana. Palladino, Sculli, Palacio dietro a Suazo. Buone notizie anche dal centrocampista marocchino rimasto in campo fino alla fine e apparso disinvolto nei contrasti.
A sbloccare il punteggio ci ha pensato Sculli al 32' dopo una bella percussione di Palladino sulla sinistra: stop e girata sul primo palo del centravanti calabrese. Protagonista anche nel secondo gol a inizio ripresa dopo che erano entrati Mesto, Criscito e Moretti: assist in profondità per Suazo (sul filo del fuorigioco), e raddoppio dell'attaccante honduregno a tu per tu col portiere. Altra girandola di cambi: fuori Scarpi, Palacio, Juric, Suazo, Sculli, dentro Frison, Gucher, Milanetto, Aleksic e Zapater che si è piazzato in difesa.
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