Juve lumaca a Catania, Krasic la tiene in vetta La Roma vince a Parma, via dalle sabbie mobili

Secondo 1-1 consecutivo per i bianconeri. E domenica c'è il Milan. La Roma risale la china: Totti ispira, Osvaldo segna. L'Atalanta è la vera regina: senza penalità sarebbe in fuga

Juve lumaca a Catania, Krasic la tiene in vetta
 
La Roma vince a Parma, via dalle sabbie mobili

Mettiamola così: se ai tifosi juventini avessero detto che domenica prossima avrebbero affrontato il Milan da primi in classifica e con tre punti di margine, avrebbero firmato tutti. Tuttavia, dopo le due vittorie di fila contro Parma e Siena, i pareggi contro Bologna e Catania fanno già storcere il naso a qualcuno. L’ultimo, appunto, è arrivato ieri al Massimino sotto un vero diluvio universale: 1-1 alla fine, vantaggio dei siciliani con Bergessio e pareggio di Krasic a inizio ripresa complice una papera di Andujar. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Conte non ha dubbi: «Sono stati due buoni pareggi e non mi stancherò mai di ricordare che questa squadra arriva da due settimi posti. Eravamo in testa e lo siamo tuttora, ma la strada resta lunga e tortuosa: se qualcuno pensava che potessimo essere subito pronti per lo scudetto, si sbagliava di grosso. Possiamo essere primi, secondi o terzi, ma il nostro verbo guida resta “lavorare”. Bisogna restare umili e non illudere nessuno».
La Juve aveva cominciato abiurando il classico 4-2-4: per sostituire lo squalificato Vucinic, Conte schierava Matri unica punta lanciando Vidal dall’inizio e piazzando sulla fasce Krasic ed Elia. Il Catania partiva decisamente meglio e per tutto il primo tempo la Signora non riusciva a tirare in porta né a creare superiorità numerica: i due esterni non ne azzeccavano una e in difesa il ballo era garantito. Risultato: quando Gomez scappava a destra, Grosso non lo chiudeva ed Elia si limitava a guardarlo. Il tutto, unito alla dormita di Barzagli e Chiellini («non dico chi ha sbagliato - ha spiegato Conte - ma quella è una situazione in cui avremmo dovuto agire diversamente»), permetteva a Bergessio di segnare il suo primo gol stagionale. La Juve passava in svantaggio per la prima volta in stagione e ci metteva un po’ a riprendersi, svegliandosi quando Delvecchio, a inizio ripresa, si mangiava il 2-0: il golletto di Krasic - destro da limite sul quale Andujar faceva la figura dello sprovveduto - rimetteva in sesto la baracca che pur rischiava di crollare di nuovo quando ancora Bergessio calciava in curva da ottima posizione appena dopo il pareggio del serbo. Elia era rimasto negli spogliatoi, sostituito da Pepe, e la Juve pian piano ritrovava solidità: faceva capolino anche Del Piero e nel finale, con Quagliarella all'esordio stagionale, Conte tornava al 4-2-4. Sotto il diluvio, fioccavano occasioni di qua e di là: Del Piero prima non trovava la porta di testa, poi armava il destro di Vidal per un rigore in movimento che il cileno sparava alle stelle. Anche il Catania però non stava a guardare e Buffon era provvidenziale su Suazo e Gomez. L’1-1 era alla fine il risultato più giusto, «ma dobbiamo imparare a non subire un cazzotto prima di rialzarci - è l’analisi di Conte -. Dobbiamo essere noi a tirarlo per primi, sempre.

Il modulo diverso rispetto a quello solito? Ho diverse soluzioni, siamo più imprevedibili. Le mie idee comunque sono molto chiare e sono sempre volte a far sì che si possa vincere sempre. Stiamo crescendo: a me va bene così».

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