La Juve va alla guerra: vuole la A dal tribunale

Alessandro Parini

da Torino

Avanti a testa bassa. Il Cda della Juventus, riunito ieri mattina in seduta straordinaria, ha deciso di ricorrere al Tar del Lazio contro le sanzioni comminate alla squadra dalla federcalcio, riservandosi di valutare anche il ricorso alla camera arbitrale del Coni dopo l’esito negativo del tentativo di conciliazione con la Figc. Il Cda «ha preso atto che la posizione della federazione emersa in quella sede (possibile riduzione della sanzione pecuniaria e delle giornate di squalifica del campo) ha lasciato irrisolte le questioni centrali: l’ingiustificata gravità delle sanzioni e la mancanza di equità di trattamento riservato alla Juventus rispetto a tutti gli altri club concorrenti». «Non è giusto che solo la Juventus paghi per tutti – ha infatti commentato in serata il presidente Giovanni Cobolli Gigli -, va salvaguardato il concetto di equità. Secondo i principi della corte di giustizia europea una pena non può produrre danni superiori al dieci per cento del fatturato: con la retrocessione in serie B, quel limite verrebbe ampiamente superato. La sproporzione diventa poi evidente se si considera il trattamento riservato alle altre squadre. Nel procedimento davanti al giudice Ruperto il nostro legale, su precisa domanda, disse che sarebbe stata equa una punizione uguale a quella delle altre squadre: per queste, il procuratore federale aveva chiesto la serie B a meno 15, mentre noi saremmo dovuti retrocedere in serie C. Tanto è vero che se la Corte Federale non avesse riammesso Lazio e Fiorentina in serie A, alla Juventus la B sarebbe andata bene. Adesso non più».
Diventa quindi possibile che l’avvio del campionato possa essere rinviato se il Tar riterrà giustificabile il ricorso. Prima di quella data, pur se manca ancora la conferma ufficiale, dovrebbe essere istituita la camera arbitrale del Coni, ultimo grado di giustizia sportiva costituito da tre giudici (due nominati dalle parti e uno dal Coni): la speranza è che il tutto venga risolto in quella sede. In caso contrario, largo alla giustizia ordinaria e punto interrogativo sui campionati: se infatti il ricorso presentato dalla Juventus fosse giudicato ammissibile, il processo sportivo andrebbe rifatto da cima a fondo e l’attività agonistica si fermerebbe fino a chissà quando.
Nel caso in cui invece il Tar respingesse l’istanza bianconera, la società di corso Galileo Ferraris si rivolgerebbe alla corte di giustizia europea, i cui verdetti sono inappellabili: i campionati a quel punto partirebbero regolarmente e la Juve parteciperebbe alla serie B con l’attuale penalità o, più probabilmente, con altri tre punti in più da recuperare visto l’avvenuto ricorso alla giustizia ordinaria e la conseguente violazione della clausola compromissoria. Se poi nei prossimi mesi la corte europea dovesse dare ragione alla Juventus, i legali della società potrebbero a quel punto chiedere i danni alla Figc, oltre che naturalmente a Moggi e Giraudo: alla fine di un ipotetico percorso perfetto, la Juventus potrebbe trovarsi di qui a un anno con una serie A di nuovo alle porte e un risarcimento danni milionario che le permetterebbe di ammortizzare nel migliore dei modi il periodo più brutto della sua storia ultracentenaria. Non va però trascurato un ultimo particolare: l’annunciato ricorso alla giustizia ordinaria potrebbe portare la Fifa ad escludere la società dalle competizioni europee per un numero di anni ancora da decidere. Mancando una casistica, c’è chi si «limita» a pronosticare tre stagioni e chi si spinge fino a 10. Il terremoto potrebbe anche non riguardare la sola Juventus, ma l’intera federazione italiana: non più tardi di qualche settimana fa il presidente della Fifa, Joseph Blatter, aveva inviato una lettera al commissario Guido Rossi in cui annunciava a chiare lettere che un ricorso alla giustizia ordinaria avrebbe potuto «comportare conseguenze a carico della Figc, non esclusa una possibile sospensione». Addio Europa per tutti, quindi.


In attesa di ulteriori colpi di scena, la Juventus ha diffuso un comunicato nel quale si afferma, fra l’altro, che la revoca degli ultimi due scudetti e la mancata partecipazione alle competizioni internazionali «causerebbero anche, e soprattutto, un grave danno all’identità stessa della Juventus». Se ne sono accorti gli ottomila iscritti al comitato di tifosi «Difendiamo la Juve» che ieri sera hanno annunciato che ricorreranno anch’essi presso il Tar del Lazio.

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