Caro Direttore Feltri,
a proposito del video dell'inseguimento da parte dei carabinieri terminato con l'incidente e la morte del ragazzo egiziano Ramy, il sindaco Sala ha commentato che si tratta di un «brutto segnale», ovviamente riferendosi negativamente ai carabinieri, che pure fanno il loro dovere. Riguardo le violenze in piazza del Duomo messe a segno da gang di extracomunitari durante la notte di capodanno,
invece, Sala diventa ultragarantista e dice che non ne sappiamo ancora nulla. Eppure ci sono testimonianze di ragazze molestate. In questo caso, essere femministi, stare dalla parte delle donne, non è la priorità della sinistra. Da milanese di adozione le confesso che sono stufo di questa situazione. Milano era sicura fino a dieci anni fa, ora è la città più pericolosa d'Italia, e sono convinta che questa degenerazione dipenda
anche e soprattutto dall'atteggiamento della sinistra, sempre pronta a giustificare il criminale se immigrato.
Cosa pensa di queste contraddizioni?
Elena Esposito
Cara Elena,
hai ragione da vendere. Siamo diventati giustizialisti con coloro che ci tutelano, le forze di polizia, e garantisti con coloro che delinquono. E con questo non intendo affermare e neppure insinuare che tutti gli extracomunitari siano criminali. Assolutamente no. Ci sono migranti che sono arrivati qui, in Italia, con il desiderio di darsi da fare, gente che lavora, contribuisce al benessere della Nazione, rispetta le regole e si è di fatto integrata. Ma è ormai certificato dai dati, e inoltre ce ne accorgiamo facilmente ogni dì leggendo la cronaca, che esiste una problematica seria di sicurezza, ossia il fenomeno della delinquenza agita dalle seconde generazioni di migranti, o anche terze, e pure dagli extracomunitari irregolari, ovvero clandestini.
Mi ha colpito quello che è accaduto qualche giorno addietro proprio a Milano: una ragazza è stata aggredita da un africano e minacciata con un coltello a bordo di un bus. La giovane presentava graffi sul viso, era visibilmente sconvolta per quanto le era appena successo e quasi balbettava, mentre il cronista la intervistava. Episodi simili, più o meno gravi, vengono registrati
di notte e di giorno, senza tregua. È evidente che la situazione è sfuggita di mano. Ed è altrettanto scontato che questo è stato possibile a causa di quell'atteggiamento di cui tu hai scritto, tipico dei progressisti, volto alla clemenza, alla negazione, alla ricerca di costanti attenuanti e giustificazioni se il criminale è straniero. Lo scopo di questa narrazione alterata della realtà? Da un lato, c'è l'esigenza di non scadere nella contraddizione, considerato che la sinistra ci ha sempre spiegato che i migranti sono buoni, che ci pagano le pensioni, che ne abbiamo bisogno, che dobbiamo essere loro grati, che ci salveranno dalla denatalità; dall'altro, è questo il caso del sindaco Sala, per puro ideologismo, per aderenza al politicamente corretto, in nome del globalismo e della società aperta, si seguita ad alterare il vero per incapacità di accettarlo, per rifiuto, nonostante le evidenze, ma, soprattutto per mettersi al riparo dal pericolo, che terrorizza soprattutto i radical-chic, di essere accusati di razzismo, vergognosa accusa sempre pronta. Al fine di schivarla, si predilige fare finta di nulla oppure, se proprio si deve prendere posizione, la si prende a favore degli extracomunitari, identificati come categoria debole, persino quando
forzano un posto di blocco o quando, in branco, stuprano o palpeggiano le parti intime di inermi ragazzine che non ci sentiamo più in dovere di difendere se l'abusante, il molestatore, non è italiano.
La cultura di sinistra non ha reso soltanto Milano insicura, ma tutte le nostre città, italiane ed europee. Quando apriremo gli occhi, sarà già troppo tardi. E sai da cosa lo capisco? Me ne accorgo che è già tardi dal modo orribile in cui media e politici stanno inveendo contro chi indossa la divisa, arrivando al punto di definire i carabinieri «assassini». Direi che siamo una civiltà alla frutta.
In tutto questo il sindaco
Sala si occupa di biciclette, piste ciclabili e di polemiche inconcludenti e vane come la sua personale battaglia contro l'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Questo sì che migliora la vita di noi milanesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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