Kakà, lotta continua. Eto’o, addio al Milan. Idea Sheva o Cassano

Calderon insiste: "Anche Berlusconi vuole Ronaldinho". Il camerunense: "Non lascio Barcellona". Rossoneri con poche alternative. La Juve chiude per Milito

Kakà, lotta continua. Eto’o, addio 
al Milan. Idea Sheva o Cassano

Forse è il caso di arrendersi. E di resistere, come fa il Milan in queste ore, fedele al giuramento di Galliani («Non lo cediamo») e alla promessa fatta con l’ultima nota lanciata sul sito rossonero domenica pomeriggio («Mai più risposte alle bugie di As»), alla tentazione di riprendere il duello rusticano con il Real Madrid. L’affare Kakà è diventato il tormentone dell’estate, tutto travolge con una sequenza che se fosse studiata a tavolino sarebbe perfetta. Perché alle (inventate) rivelazioni di As sull’incontro Berlusconi-Kakà mai avvenuto, il giornale spagnolo invece di esibire fonti e riscontri fa seguire una noticina di costume, «il Milan è nervoso perché sa di perdere il brasiliano» e affida all’intervista (autentica) di Ramon Calderon, il presidente del Real, il compito di rinfocolare la disfida. «Noi non lanciamo la spugna. E come Berlusconi pensa di spendere 80 milioni di euro per acquistare Ronaldinho, così noi abbiamo da parte 100 milioni per portare Kakà a Madrid. Non ci facciamo illusioni e restiamo disposti a negoziare» la frase completa dell’avvocato delle star televisive di Spagna, autore nella stessa intervista di un affondo perentorio contro Capello e il suo calcio «inguardabile». Anzi si capisce chiaramente che proprio su Kakà c’è da registrare lo scontro ideologico avvenuto nelle viscere del Real, tra don Fabio teso a rinforzare la difesa e il presidente deciso invece a rimpolpare l’attacco puntando, dal punto di vista mediatico, su Kakà che Capello considera irraggiungibile, «conoscendo bene Berlusconi e il pianeta Milan».

Kakà non parla Kakà non si muove, per quest’anno, da Milanello: è ufficiale. Nel frattempo incasserà un ritocco sensibile del suo già invidiabile stipendio. Ma non è questo il nodo: il nodo è che Kakà non parla, suo padre e il suo agente prestanome, tale Paolillo, incontrano Mijatovic e Baldini a Varese e lo fanno sapere, senza mai dichiarare in modo esplicito e trasparente che col contratto in scadenza fino al 2011, «onorerà l’impegno preso». «Il futuro è nelle mani di Dio» continua a ripetere il ragazzo, una frase solo in parte giustificata dalla sua fede religiosa. «Lasciatelo riposare in pace» è l’invito rivolto ieri dal Milan nei confronti dei ripetuti inviti a ottenere una dichiarazione dell’interessato. Papà Kakà è il regista sapiente dell’operazione, tenere vivo il rapporto col Real senza compromettere il presente di Riccardino, assistito dall’aspirante agente attratto dalla ricca percentuale dell’eventuale trasferimento Milan-Real. Adriano Galliani, reduce da un fine settimana burrascoso (due giorni di sole in Versilia rovinati dalle cento telefonate per il tam-tam su Kakà), risponde per le rime a Calderon. Nessun passaggio acido ma una risposta piena di perfidia: «Rassicuro il presidente del Real Madrid che il 23 luglio Kakà sarà a Milanello per l’inizio della preparazione, che il 31 agosto, da campione d’Europa, giocherà a Montecarlo la supercoppa d’Europa contro il Siviglia e nel mese di dicembre sarà in Giappone per provare a conquistare il mondiale per club». Come dire: pensa al Real che perde appeal.

L’addio di Eto’o «Dite da parte mia al presidente del Milan Berlusconi, e mi azzardo a parlare anche a nome di Ronaldinho, che non ce ne andremo dal Barça»: Samuel Eto’o in visita ai ragazzi ospiti del suo campus estivo, sembra pronunciare l’addio definitivo al Milan, in verità il suo appare come una stizzita reazione al mancato negoziato della società rossonera. Che, al di là delle belle intenzioni, ha ora davanti solo un paio di opportunità per coprire la casella vuota: Shevchenko o Cassano, non si scappa. Con Fernando Torres in Inghilterra, Drogba che non si muove, così gli altri top bomber, Adriano “imprigionato” da Moratti, al Milan non resta che puntare le sue fiches sul recupero totale di Ronaldo.

Da ieri, a Rio de Janeiro, il brasiliano scoperto in grande forma fisica dai fotografi, si ritrova con Daniele Tognaccini, per iniziare la preparazione che deve portare il fenomeno lucidato a puntino il 23 luglio. Ronaldo è a fine contratto: deve darsi da fare se vuole guadagnare il rinnovo biennale chiesto al Milan prima delle vacanze e negato da Galliani che intende prima «vedere cammello» e poi «versare moneta».

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