Kakà, Sheva, Gilardino il Milan prende un brodino

I rossoneri, a valanga sul Treviso inesistente, tornano al successo. Doppietta dell’ucraino

Franco Ordine

da Milano

Forse è merito della coppa Campioni che si avvicina. Forse invece (spiegazione più attendibile) della condizione generale che migliora partita dopo partita. Forse è merito quasi esclusivo di Kakà che riemerge da una stagione anonima per dimostrare ai suoi ed anche ai critici feroci degli ultimi giorni che non è assolutamente distratto dal mondiale e nemmeno imborghesito dal contratto strappato nell’ultimo semestre del 2005. Così intorno al suo fuoriclasse più limpido, Kakà, che apre la strada alla goleada milanista sul malcapitato Treviso, il Milan mette in piedi una risposta efficace a quanti considerano la sua stagione già chiusa, finita. Neanche l’inseguimento al secondo posto può essere archiviato specie dopo lo sviluppo della sfida Juventus-Inter. Ma la condizione è una e una soltanto: il Milan deve adesso confezionare una striscia di risultati onorevoli e alla portata, già da domenica pomeriggio a Reggio Calabria. Nella sera in cui si sveglia Kakà, anche Shevchenko e Gilardino, con l’aggiunta di Inzaghi, fanno sapere al Bayern che l’attacco boom boom dei rossoneri sta recuperando lo smalto migliore.
Una cattiva notizia (per la supersfida di domenica prossima) e due sorpresine. La cattiva notizia arriva dal prato di San Siro: è brutto, molto brutto, se ne lamentano gli addetti ai lavori e c’è poco tempo per rimediare. Meglio cambiare i tacchetti. Le due sorpresine raccontano di Cavasin che tiene in panchina Borriello, l’ex, mentre Ancelotti preferisce allo spento Pirlo un tonico Vogel che non ha sicuramente le geometrie del sodale ma sul piano fisico e dei palloni conquistati si fa proprio apprezzare. La partenza del Milan è come al solito lanciata: vuol togliersi tutti i pensieri dalla testa e cercare di far felice Adriano Galliani, non chiede la luna nel pozzo il vice Berlusconi, ma 6 punti in due partite, e ha in tasca forse la promessa di un ricco sponsor (Betandwin, gruppo austriaco gestore di scommesse sportive via Internet). Per una volta, al primo tentativo serio, il Milan trova il gol al culmine di uno degli assalti iniziali ed è una combinazione che testimonia la fredda determinazione dei rossoneri di mettere alle spalle il peggior periodo vissuto tra gennaio e il viaggio all’Olimpico, contro la Lazio. Parte da Serginho, ispiratissimo sul valico sinistro, l’inziativa, Gilardino fa da boa, attira pallone e rivali, poi serve Kakà che di slancio e con un destro, fulmina Sereni. 1 a 0, tira brutta aria per il Treviso.
Non si ferma il Milan, continua a pigiare sull’acceleratore e nella serata mostra belle trame, triangoli spettacolari e anche conclusioni di buona fattura. Shevchenko, di testa, viene respinto dal palo, Vogel e Gilardino s’imbattono in un portiere sveglio e reattivo che nega loro due sigilli comodi comodi. Il Treviso resta impigliato nella rete milanista e se ne libera solo nel finale quando procura un piccolo brivido a Dida: Antonio Filippini, in area, lamenta un intervento di Vogel ma le immagini televisive scagionano lo svizzero e accusano il gemello di simulazione.
Micidiale la sequenza rossonera nella seconda frazione. L’artefice è sempre lui, Riccardino Kakà, ogni palla è un delizioso suggerimento e Sheva ha la forza per resistere anche a un fallo pur di chiudere nell’angolo. In meno di 20 minuti, il Milan confeziona il 4 a 0 grazie all’unghiata di Gilardino e alla stoccata di Shevchenko dal limite dell’area di rigore. Dilaga la squadra di Ancelotti, se gli lasciano spazio diventa micidiale nelle sue combinazioni d’attacco.

Alla fine c’è gloria anche per Filippo Inzaghi, entrato a metà ripresa al posto di Sheva e capace di “rapinare” una palletta sfuggita al malcapitato Sereni. Cinque squilli dopo uno zero disarmante: il Milan di questi è così, oggi sull’altare domani nella polvere.

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