Il primo pensiero è rivolto agli angeli del fango che stanno aiutando Genova a risollevarsi dopo l'alluvione della settimana scorsa. «Voglio complimentarmi con gli angeli del fango per quello che hanno fatto in questi giorni dimostrando grande generosità», dice Andrea Caracciolo a nome di tutta la squadra. «Il giorno dell'alluvione eravamo tutti molto preoccupati e spaventati. L'ultima cosa a cui abbiamo pensato è di giocare la partita contro l'Inter. Non c'erano i presupposti. Stiamo cercando di fare qualche cosa anche noi per chi è stato colpito dall'alluvione, ma preferiamo non pubblicizzarla», spiega l'ex attaccante del Brescia. Intanto l'altra sera a Santa Margherita durante la cena organizzata dalla Fondazione Genoa per Silvano Martina e Sebastien Frey è stata fatta un'asta benefica pro alluvionati in cui sono stati messi in vendita prodotti ufficiali del Genoa, a partire dalle maglie dello stesso Frey.
Il secondo pensiero di Caracciolo è rivolto ai tifosi rossoblù che non hanno ancora visto all'opera il vero Airone. «Non vedo l'ora di dare continuità al gol di Torino. Se un attaccante a metà novembre ha fatto un solo gol, vuol dire che non è andato bene - ammette Caracciolo -. Prima avevo l'attenuante di una pessima preparazione estiva, adesso non ho più scuse. Sto molto meglio di quando sono arrivato. In allenamento mi riescono dei gol incredibili, sono anche più tranquillo nell'affrontare le partite. Presto arriverà il mio momento. Contro il Novara penso che possa iniziare il mio campionato». Le voci che accostano al Genoa il nome di altri attaccanti per gennaio non sembrano turbarlo. «Ho un mese e mezzo di tempo per far cambiare idea ai dirigenti», dice l'ex bresciano che dopo la sosta potrebbe fare coppia con Palacio. «Magari. La partita con il Novara per noi deve essere un banco di prova. Il nostro obiettivo è migliorare contro le piccole.
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