L’anagrafe scolastica Un cervellone elettronico per gestire le iscrizioni

Le famiglie sono chiamate alle iscrizioni dei figli per il prossimo anno scolastico; entro il 27 febbraio alle elementari e alle medie inferiori, entro il 26 marzo alle superiori. Un’operazione che in passato ha sollevato qualche problema soprattutto per le risorse di personale necessarie a coprire le cattedre. A settembre, specie nelle superiori nelle scuole di Milano e provincia risultavano alcune migliaia di studenti in meno rispetto ai dati delle iscrizioni. Ma da quest’anno questo inconveniente dovrebbe essere risolto in Lombardia. L’assessore regionale all’istruzione Gianni Rossoni, infatti, metterà a disposizione del direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio un sistema informatizzato per la raccolta dei dati. La cosiddetta anagrafe scolastica, uno strumento fondamentale non solo per rendere trasparente l’effettiva presenza di iscritti nelle singole scuole, ma allo stesso tempo per avere a disposizione i dati per programmare tutti gli interventi necessari per rendere più efficiente il servizio scolastico. Lo strumento è quasi pronto. «I tecnici stanno lavorando – dice Giuseppe Colosio –. Si tratta in effetti di mettere a disposizione dell’intera Lombardia un sistema già esistente e collaudato a Brescia. A fine mese saremo pronti». E sempre sulle iscrizioni c’è da registrare una circolare dello stesso Colosio inviata in questi giorni alle scuole che sta facendo discutere i dirigenti scolastici in particolare per quanto riguarda gli alunni stranieri. Scrive infatti il direttore regionale: «A norma della Circolare ministeriale 2/10, il numero degli alunni stranieri che frequentano le classi prime della scuola primaria e secondaria di I e II grado non può eccedere il 30 per cento del numero degli iscritti in ciascuna classe; lo stesso limite vale per gli iscritti al primo anno della scuola dell’infanzia. Pertanto, per assicurare il rispetto di detto limite nella formazione delle classi, ciascuna scuola non potrà accettare iscrizioni di alunni stranieri ai primi anni di corso in numero superiore al 30 per cento del totale degli alunni in ingresso. Il tetto massimo vale, ovviamente, anche per le iscrizioni alle scuole secondarie di I grado che facciano parte di Istituti comprensivi. I criteri di priorità per l’accoglimento delle iscrizioni nel caso di domande in eccesso dovranno essere stabiliti dal consiglio di circolo o di istituto di ciascuna Istituzione scolastica; anche in questo caso si raccomanda di non utilizzare come criterio l’ordine temporale di presentazione delle domande. Deroghe in aumento o in diminuzione rispetto al limite del 30 per cento potranno essere autorizzate dall’Ufficio scrivente in casi eccezionali, debitamente documentati, secondo quanto previsto dalla stessa circolare ministeriale». «I dirigenti degli Uffici scolastici provinciali – continua Colosio - cureranno il coordinamento a livello territoriale delle azioni di redistribuzione e, eventualmente, di riorientamento degli alunni la cui iscrizione non sia stata accettata dall’Istituzione scolastica prescelta, in quanto eccedente i limiti di capienza stabiliti».

Oggi è prevista un’assemblea dell’Andis (Associazione nazionale dirigenti scolastici) per discutere questo provvedimento che, secondo molti preside, «è ancor più restrittiva e limitativa delle disposizioni ministeriali».

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