da Roma
La crisi nazionali tra Silvio Berlusconi e lUdc di Casini coinvolge immediatamente la Sicilia e viceversa lo scontro tra Cuffaro e Miccichè non è estraneo alla decisione di Silvio Berlusconi di tenere fuori dal Pdl lUdc. Gli anatemi di Totò Cuffaro («amo questa terra, farò di tutto per impedire che lui possa danneggiare la Sicilia con la sua elezione. Lo contrasterò sino alla fine», ha dichiarato lex presidente della Regione) contro la candidatura di Gianfranco Miccichè, decisa giovedì in accordo con Silvio Berlusconi, hanno un immediato risvolto nel vertice che lUdc siciliana e il Mpa hanno tenuto nelle sale dellalbergo palermitano di proprietà del fratello di Cuffaro, il Federico II. Dalla riunione esce un preoccupato Raffaele Lombardo (che ieri mattina era stato a parlare a lungo con Silvio Berlusconi) che annuncia la sua candidatura perché «non sopporto che a decidere sui destini e sui candidati in Sicilia siano Berlusconi e Veltroni».
Un annuncio che sembra trovare il gradimento di alcuni esponenti di Fi, come il senatore e presidente della Provincia di Trapani Tonino DAlì, che allannuncio della candidatura di Miccichè aveva dato alle agenzie un comunicato: «A questo punto nessunaltra autocandidatura può essere esclusa. Mi candido anchio, anzi, chiedo allonorevole Alfano di convocare i vertici del partito per discutere e decidere le primarie». Il coordinatore siciliano da parte sua ha comunque difeso e sostenuto la posizione di Miccichè che «resta il candidato di Forza Italia». Attacca ancora, per conto di Cuffaro, il deputato Udc Giusy Savarino che contesta a Miccichè non tanto gli scontri con Cuffaro «ma le sue debolezze». Mentre il senatore del Mpa, Giovanni Pistorio, tenta di alzare il tono politico e spiega che la candidatura di Lombardo è «lavvio di una stagione autonomistica nel segno della valorizzazione dello statuto anche in rapporto allo Stato centrale».
A questo punto se il centrodestra si presenterà con due candidature di peso, come quella di Lombardo e quella di Miccichè, per Anna Finocchiaro, quasi certamente candidata dal Pd, i risultati potrebbero anche rovesciarsi. Tutti i sondaggi e i numeri del passato danno per scontata la vittoria del centrodestra. Ma lo scontro interno potrebbe portare alla sconfitta.
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