L’enfisema polmonare viene trascurato anche dai medici

Tra meno di dieci anni sarà la terza causa di morte al mondo, e già oggi colpisce 80 milioni di persone. Eppure la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), più nota come enfisema, è trascurata sia dai pazienti sia dai medici, finché i sintomi non sono già gravi. É il quadro di cui si sta parlando al congresso della Società europea delle malattie del respiro (Ers), in corso ad Amsterdam. La situazione, in realtà, è aggravata dal fatto che molti medici quando un paziente ha sintomi ticipi come affanno, tosse e affaticamento da sforzo, prescrivono un elettrocardiogramma (perché pensano ad una patologia cardiaca) ma non anche una spirometria, utile per verificare la salute dei polmoni. Vi è poi una grande sottostima dei casi di Bpco: «Nel 70-80% dei casi - spiega Francesco Blasi del Policlinico di Milano - i pazienti non ricevono una diagnosi a causa di una sottovalutazione di questi sintomi. Ma il trattamento tempestivo è fondamentale per evitare che la malattia si aggravi».

Si stanno cercando farmaci a doppia azione, che combinano i vantaggi dei broncodilatatori ad un meccanismo che impedisca alla muscolatura dei bronchi di irrigidirsi. Ad Amsterdam è stato presentato un farmaco che presto entrerà in commercio: si chiama Nva237, ed è la molecola che impedisce la richiusura del bronco. Un progresso della ricerca.

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