Tempi duri per i cacciatori lombardi, in particolari per quelli bergamaschi e bresciani. La Corte di Giustizia europea, infatti, ha ordinato allItalia di sospendere la legge sulla caccia della Regione Lombardia approvata dal centrodestra nel 2008, così come modificata dalla norma che regolamenta la stagione venatoria lombarda 2009-2010. E cioè la legge che consente di abbattere illegalmente migliaia di uccelli protetti dalla Ue, come peppole, fringuelli, frosoni e pispole, uccelli migratori di piccole dimensioni, da sempre tutelati per legge dallUnione Europea e in Lombardia cacciate soprattutto in provincia di Brescia e di Bergamo.
«(...)La prosecuzione della caccia alle quattro specie protette - spiega, tra laltro, tra le sue motivazioni la Corte nellordinanza di sospensione - rischia di causare un danno grave e irreparabile al patrimonio faunistico delle campagne lombarde».
Naturalmente le reazioni politiche alla decisione della Corte di Giustizia europea non si sono fatte attendere. «Formigoni era intervenuto con una delibera prima dellapprovazione della legge contestata per chiedere il rispetto delle sentenze comunitarie, della Consulta e del Consiglio di Stato - ha voluto sottolineare ieri Carlo Monguzzi, consigliere del Pd in Regione Lombardia -, ma non è stato ascoltato dalla sua stessa maggioranza, che infatti in Consiglio ha approvato una norma illegale. È drammatico che per fare rispettare la legalità in Lombardia ci voglia la Corte di giustizia europea. Per Formigoni - ha concluso Monguzzi - questa rappresenta una pessima figura e un segno di debolezza alla vigilia della probabile ufficializzazione della sua candidatura».
«La caccia è unattività riconosciuta dalla Comunità europea per il suo valore culturale e in virtù delle tradizioni esistenti sul nostro territorio. È perfettamente inutile che Monguzzi, in nome di un ambientalismo burocratico e centralista, si ostini a non riconoscere questo diritto» ha replicato a Monguzzi il consigliere del Pdl in Regione Lombardia, Vanni Ligasacchi. Che, inoltre, ha voluto precisare: «Le deroghe sono previste dalla stessa Comunità europea allarticolo 9 della direttiva 409/79. La caccia è un diritto riconosciuto in tutta lEuropa: vogliamo continuare a cacciare nel pieno rispetto delle culture e delle tradizioni locali».
La pispola è un piccolo uccello migratore.
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