«L’ho vista sacrificarsi per salvare suo nipote»

«Quando siamo arrivati sul posto la carreggiata era bloccata dalla gente scesa in strada. Mentre i vigili del fuoco estraevano il cadavere di quella poveretta da sotto l’autoarticolato, alcuni residenti piangevano, altri se ne stavano sui lati della strada a parlottare tra loro, altri ancora erano raccolti un religioso silenzio. Certo: una donna che sacrifica la propria vita per salvare quella del suo nipotino facendosi investire e lanciando il passeggino dall’altra parte della strada, non è cosa da tutti i giorni. Che nonna, eh? E dovevate vedere il conducente del camion: tutto l’opposto del prototipo del romeno che siamo soliti sentir nominare...Povero ragazzo! Era inconsolabile! La pm di turno, Ada Mazzarelli, intervenuta sul posto, l’ha denunciato a piede libero per omicidio colposo. Del resto, cos’altro si poteva fare?».
Salvatore Mento, commissario aggiunto del nucleo radiomobile della polizia locale di Trezzano sul Naviglio, fa una smorfia di disappunto. Una tragedia ce la s’immagina causata da un balordo pieno di precedenti e magari mezzo ubriaco, capitata sotto gonfio di nubi grigie. Invece ieri mattina, alle 10.45, a Trezzano sul Naviglio, in via Marchesina 19, nella zona storica a sud del paese, la giornata sembrava essere cominciata sotto i migliori auspici: il sole splendeva e il responsabile dell’investimento mortale di questa giovane nonna - Assunta Caristo, 58 anni, madre di due femmine e un maschio, nonna di un unico nipotino di 4 anni, Gabriele - ancora non si dà pace per l’accaduto.
«Non abbiamo sentito frenate, non ci sono state frenate - spiega Alfonso, giovane cameriere al “El Negher“ un ristorante superaffollato della vicina via Vittorio Veneto -. L’autoarticolato, un mezzo della Daf proveniente dall’Olanda e diretto verso la zona industriale, era fermo davanti all’attraversamento pedonale per far passare le persone dal lato sinistro della carreggiata verso quello opposto, quindi era appena ripartito quando ha investito quella poveretta con il passeggino che, invece, era diretta dalla parte opposta della strada, sempre camminando sulle strisce. Si sa, gli autoarticolati hanno una cabina di guida molto alta, sicuramente non l’ha vista...Che dire di lei? Una gran donna, ha preso la decisione di salvare la vita al nipotino di 4 anni e di sacrificare la sua in una frazione di secondo: quando si è accorta che non poteva evitare l’impatto con il mezzo, che l’avrebbe schiacciata, ha lanciato il passeggino con il bimbo dall’altra parte della strada, verso il bar e si è fatta travolgere. Il piccolo non si è fatto quasi nulla».
Anche Aidara, un senegalese da vent’anni in Italia e che parla perfettamente la nostra lingua, si asciuga una lacrima. «Pazzesco cosa può fare l’amore per i propri cari - dice scuotendo la testa -. Se la signora non avesse avuto quella prontezza, probabilmente adesso la famiglia anziché una dovrebbe piangere due persone, lei e il nipotino».
La signora Caristo la conoscevano tutti in zona. Casalinga, abitava con il marito, un operaio, vicino al luogo dov’è stata investita, in via Carlo Salerno 14 e ieri mattina, come sempre, andava a fare la spesa portandosi dietro il suo piccolo Gabriele, nato dal matrimonio della figlia maggiore.

Adesso il piccolo è ricoverato al San Paolo con qualche escoriazione sul volto, ma sta bene.
«Quando chiederà dovè finita la sua nonna gli diranno che è volata in Cielo, ma che continua a volergli tanto, tanto bene» dichiara una vicina di casa dei Caristo prima di scoppiare in lacrime e chiudersi in casa.

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