L’IMPRENDITRICE «Metto i soldi su un conto che la mia bimba userà poi da grande»

Sono giovani, molto giovani, forse troppo. Tanto che spesso basta una posa con troppa enfasi, un sorriso o uno sguardo troppo intenso perché tutti gridino allo scandalo. Perché quello che i fotografi (e spesso anche le mamme) chiedono loro di fare per portare a termine il lavoro nel migliore dei modi, venga interpretato come una posa troppo ammiccante e non adatta ai bambini. Ecco, bambini. E bambine. È proprio di loro che stiamo parlando: baby modelle (ma anche modelli) in erba, super ricercati dalle case di moda che vestono i loro coetanei per campagne pubblicitarie, cataloghi e sfilate. Le baby modelle sono molto piccole, ma mai troppo, quelle che finiscono più facilmente nel mirino e suscitano più polemiche però hanno fra 5 e gli 11 anni. Le polemiche corrono sul web, la stampa abbonda di commenti, ma poi tanto si torna a lavorare comunque. Succede continuamente nel mondo delle mini-top model, un mondo strano dove le bambine fino ai 10, massimo 11 anni (ma dipende dall'altezza) lasciano a casa Barbie e orsacchiotti per fare casting, fitting, lunghe sedute di trucco e parrucco, imparano a posare e a muoversi nel modo giusto in passerella.
Qualche volta le bambine vengono vestite e truccate un po' troppo da adulte, e allora scoppia il polverone mediatico e qualcuno ci rimette la poltrona, come è successo a Carine Roitfeld, ormai ex direttrice di Vogue France. Altre vengono rimproverate da tutto il mondo, come l'ex supertop Cindy Crawford, «colpevole» di aver permesso a sua figlia Kaia, 10 anni, di posare per la campagna di Versace Young.
Chiodo in pelle, capelli al vento e mani in tasca, la posa di Kaia è innocente come lei, ma il mondo ha gridato allo scandalo, costringendo mamma Cindy a giustificarsi con tutti. Dopo la Crawford, anche Natalia Vodianova ha iniziato la figlia di 6 anni alla professione di modella. Nessuna polemica però per fortuna per la piccola Neva, minuta e biondissima, che ha posato tra l'altro per raccogliere fondi a favore della onlus della mamma, la Naked Heart Foundation. Intanto le schiere delle baby top si ingrossano all'estero come in Italia.
Ed eccoci a Pitti Bimbo, regno incontrastato della moda baby, anche se «i casting si fanno tutti a Milano», racconta Chiara, imprenditrice milanese e mamma di Sofia, 9 anni, una delle bambine più richieste del momento perché oltre ad essere molto bella è anche molto portata per la passerella e per gli shooting, infatti da grande «vorrebbe fare l'attrice di teatro». Gli «inviti» ai casting le arrivano via sms, ed è lei a fare ma «manager» alla figlia, a fare selezione («altrimenti diventa un tour de force»), e infatti a Firenze questa volta farà solo una sfilata. Con lei, decine e decine di altre piccole aspiranti top, tutte selezionate a Milano (fra le agenzie più quotate, la Moda Modà e la Talent), e poi qualche piccola rampolla di della nobiltà fiorentina e qualche figlia di personaggi dello spettacolo. Per Miss Blumarine, ad esempio, in passerella sfilerà Emma, la piccola figlia di Vittoria Belvedere, mentre per Fiat 500 Kids ad indossare i capi della collezione ci sarà Anne Marie, figlia di Hellen Hidding, e da Nanan farà gli onori di casa Juliana Moreira accompagnata dalla sua bimba, ma le sorprese non mancheranno. Se Milano le seleziona, Firenze le lancia: Pitti Bimbo le porta in passerella e per questo attira mamme e figlie da tutt'Italia.
Come a ogni edizione di Pitti Bimbo, «le mamme si assiepano fuori dalle location», racconta Chiara che ci tiene a sottolineare che «mia figlia lo fa per gioco, ha capito benissimo lo spirito di questa esperienza, ma purtroppo non è sempre così». Anche se la maggior parte delle bambine italiane non sono come le americane, che dopo una passerella si sentono già delle star, sempre più spesso anche da noi infatti alcune mamme proiettano sulle figlie la voglia di arrivare magari dove loro non hanno potuto.

Anche perché poi i compensi sono irrisori: 100 euro per una sfilata, più o meno lo stesso per lo shooting di una campagna pubblicitaria, poco di più per i cataloghi, i più redditizi. «I soldi? Li mettiamo su un conto che ho aperto apposta per Sofia, così quando sarà grande farà quel che vuole». Intanto si diverte a provare i vestiti, e gioca a fare la modella.

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