Una volta era solo nota come la culla del Rinascimento, fiore all’occhiello del patrimonio artistico italiano. Negli ultimi anni si è trasformata nella mecca della criminalità, con un pauroso aumento dei crimini di ogni genere, specie di quelli ad opera di stranieri.
Il turismo a Firenze non manca mai, e questo certamente fa gola a borseggiatori e delinquenti di ogni genere. Ma a dover stare in campana ormai non sono solo gli ignari turisti, ma anche i residenti di una città che ormai è sempre più insicura, quale che sia la zona in cui si abita.
Risse tra extracomunitari
Ne sanno qualcosa i frequentatori delle Cascine, il principale parco cittadino, che oltre a dover quotidianamente assistere alla presenza di extracomunitari che spacciano in pieno giorno, qualche giorno fa sono stati spettatori di una maxi rissa tra nigeriani e albanesi con bastoni e pietre, di domenica e in un orario, primo pomeriggio, in cui il parco è pieno di famiglie coi passeggini. Rissa terminata con un ventunenne albanese finito all'ospedale Careggi con 40 giorni di prognosi per ferite al volto. Un Far West che ormai non è più relegato alla notte e alle zone più periferiche.
Vandalismo in centro
Che non siano solo le cosiddette periferie degradate ad essere interessate da fenomeni di criminalità, lo testimonia la manifestazione “antirazzista” di marzo, quando un centinaio di immigrati senegalesi, per protestare contro l’omicidio di un loro connazionale, vandalizzarono le centralissime vie dello shopping di via dei Calzaiuoli e Piazza Duomo, distruggendo le fioriere al loro passaggio, spaccando vetrine e rovesciando cesti dell’immondizia, tra lo spavento dei passanti.
Aggressioni nei negozi
E che anche il centro sia ormai una zona insicura lo testimonia la rapina subita esattamente un anno fa da una centralissima gioielleria all'angolo di Piazza della Signoria, la cui commessa venne legata e ammanettata, causandole un malore, da tre malviventi mentre i rapinatori ripulivano il locale, per un bottino di 20mila euro in gioielli.
Il tutto in uno degli snodi principali del turismo.
Ondate di furti d’appartamento
Per tutto l’anno, poi, si sono susseguiti furti in appartamento ad opera di immigrati: bande di georgiani, albanesi, rumeni hanno imperversato nelle periferie, mettendo a segno un colpo dopo l’altro. Celebre in tal proposito il caso dei “ladri acrobati” georgiani, attivi soprattutto (ma non solo) a ferragosto, noti per arrampicarsi e saltare come gatti sui balconi dei condomini, muniti di attrezzi da scasso. Mettevano a segno i loro colpi penetrando nelle abitazioni e narcotizzando le vittime nel sonno intorno alle 5 di notte, per poi sparire. La polizia ne ha arrestati diversi questa estate, ma la piaga dei furti in appartamento resta endemica.
Violenze sugli autobus
Se la sicurezza non è garantita per le vie del centro e nelle abitazioni private, figurarsi sui mezzi pubblici.
Alcune settimane fa una ragazza 29enne è stata colpita sulla tramvia con un pugno al volto da un uomo del Ciad, senza apparente motivo. Sempre sulla tramvia un’altra ragazza 16enne è stata molestata a fine agosto da due immigrati, forse dell'europa dell'Est, che l'hanno inseguita nelle Cascine, aggredita con un pugno e cercato di violentare. Per fortuna la 16enne è riuscita a sfuggire agli aggressori, riportando solo tanto spavento.
Non citiamo neanche le innumerevoli aggressioni al personale Ataf, ultimo caso lo scorso 20 ottobre ad opera di un 39enne del Senegal, di cui oramai si è perso il conto.
Un trend nazionale
Sarebbe possibile citare ancora tanti episodi come questi, ma conviene chiudere con alcuni dati che fotografano il fenomeno nella sua interezza. Il numero dei crimini ad opera di immigrati è in costante crescita a livello nazionale, che vede il passaggio dai 127.264 denunciati/arrestati del primo semestre 2017 (27,4% del totale) ai 136.876 del primo semestre 2018 (31,9% del totale).
E’ chiaro che ad essere maggiormente interessati da questo aumento sono i Comuni ad alta densità di immigrati, qual è appunto Firenze.
E’ senza dubbio l’effetto accoglienza che dà i suoi frutti: piccoli effetti collaterali da tollerare in attesa che le risorse ci paghino le tanto agognate pensioni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.