L’INTERVISTA LAVINIA MENNUNI

La crescita delle pari opportunità fra uomo e donna è frutto di un lungo cammino che affonda le sue radici nella Costituzione Italiana. Accanto agli aspetti solitamente considerati del lavoro e della rappresentanza politica si sono aggiunti la sicurezza, i servizi, il tempo, la maternità, l’immagine, i rapporti con la società in cui si è inseriti e non ultimo la difficoltà di far quadrare il bilancio quotidiano. Diverse sono, però, le necessità delle donne nelle varie realtà regionali. Lo sa bene Lavinia Mennuni (Pdl), consigliere capitolino che ha proprio la delega alle pari opportunità.
Il concetto può sembrare un grosso contenitore. Non sarebbe il caso di indirizzarlo a pochi consistenti interventi?
«In base a quanto sancito dalla carta dei diritti fondamentali dell’UE, la parità fra uomini e donne deve essere assicurata nei campi del lavoro, dell’occupazione, della retribuzione. Nel mainstreaming è, per esempio, necessario orientare le politiche di bilancio verso una concreta applicazione, soprattutto in relazione alle spese effettuate con impatto sulla vita delle donne. Concordo nel ritenere che, anche a causa della carenza cronica delle risorse economiche e del buco del bilancio comunale che abbiamo ereditato dall’amministrazione Veltroni, sia fondamentale investire i finanziamenti in modo mirato per interventi di qualità».
Quali sono quelli che state approntando a Roma?
«È allo studio un approfondimento volto a una pianificazione di interventi necessari per rendere la città più a misura di donna e delle famiglie. Per questo attiveremo un tavolo con l’associazionismo e le categorie interessate per attuare strategie nei vari ambiti. Per esempio nei bagni pubblici non vi sono fasciatoi e le mamme spesso sono costrette a cambiare i propri bambini in mezzo alla strada,. C’è poi il problema delle barriere architettoniche, che investe disabili e famiglie con bambini piccoli in carrozzina e sono scarsissimi i posti rosa per le donne in gravidanza. Se le risorse di bilancio ce lo consentiranno, vorremmo anche attivare, nell’ambito del microcredito, una attività di intermediazione fra gli operatori bancari e il gentil sesso in difficoltà, mirato a progetti di reinserimento o inserimento in ambiti lavorativi». Il 25 novembre sarà la giornata contro la violenza sulle donne, l’intendimento dell’amministrazione è di implementare le azioni di sostegno a chi ha subito maltrattamenti, attivando una rete atta a promuovere una collaborazione fra associazioni e servizi pubblici per supportare psicologicamente e legalmente le donne».
Esiste un rapporto fra pari opportunità e crisi economica?
«La crisi economica internazionale tocca tutti, soprattutto le famiglie. Un dato interessante è emerso da uno studio di Union Camere per cui circa 5532 nuove imprese sono state aperte da donne. Si tratta di un dato positivo, ma è purtroppo meno confortante quello relativo alla durata delle imprese femminili sul mercato. È necessario a tutti i livelli politici e amministrativi destinare risorse per politiche di sostegno, quali asili nido o ludoteche, perché è in gioco il futuro non solo economico ma demografico del nostro paese».
Esiste un punto di unione tra associazionismo cattolico e politiche per le opportunità ?
«Vorremmo attivare un servizio durante le festività natalizie che potremmo chiamare Pari Opportunità nel festeggiare il Natale. Mi spiego meglio: a Roma esistono molte realtà associative rilevanti, attive e radicate ed essendo la crisi economica tale per cui un numero sempre più elevato di persone e di famiglie vivono in condizioni di assoluta povertà, è necessario coordinare anche le attività di volontariato per evitare dispersioni di risorse. Abbiamo già attivato un coordinamento per mettere in rete tali interventi e far sì che si possa toccare capillarmente le case famiglie e i tanti ambiti svantaggiati del territorio».
Qual è l’impegno del sindaco?
«Essendo l’unica donna eletta del Gruppo PDL in Consiglio Comunale, Alemanno ha voluto delegarmi su questo settore, proprio perché reputa importante l’affermazione di una cultura di pari diritti.

Ci siamo attivati per esempio insieme, all’inizio del mandato, per sbloccare le risorse necessarie da destinare al finanziamento dei due centri comunali antiviolenza. Speriamo di dare un contributo affinché la Roma che amiamo divenga più vivibile per le donne e le famiglie di cui sono il fulcro».

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