È la casa dei Diavoli Rossi ed è descritto come una bolgia, ma allOld Trafford di infernale sono rimaste solo le polemiche.
Dopo le critiche di Wenger ai tifosi volgari dellArsenal, ora è Sir Alex Ferguson a incrinare il mito dello stadio inglese focoso e corretto: «Il pubblico era morto - si è lamentato il tecnico del Manchester United dopo la vittoria per 1-0 sul Birmingham -. Mai sentito tanto silenzio in 20 anni che alleno qui, cera unatmosfera da funerale». Nel mirino gli ultrà della Red Army, la frangia più calda: «Abbiamo bisogno di loro, ma stavolta non ci hanno incitato e motivato».
Parole che hanno sollevato un polverone nel Regno Unito. Le partite della scorsa giornata di Premiership, infatti, sono state precedute da un minuto di silenzio in memoria di ODonnell, il giocatore scozzese morto sul campo. Luscita di Ferguson, dunque, è suonata quantomeno di cattivo gusto.
Non è tuttavia la prima volta che in seno allo United qualcuno si lamenta per limborghesimento del pubblico, da sempre tra i più esagitati dInghilterra. Era il 2000 quando Roy Keane attaccò pesantemente alcuni tifosi, colpevoli di andare allOld Trafford «più per mangiare tramezzini ai gamberetti che per supportare la squadra».
Eppure anche nella prima gara dellanno allo stadio cera il tutto esaurito, oltre 74mila presenti. Quel che mancava era però il supporto vocale. Il tifo british non prevede bandiere, fumogeni o striscioni e ha nei cori incessanti il suo aspetto più impressionante: se però dagli stand non si leva una mosca, la magia svanisce.
Due i motivi dellinsolito silenzio. Da una parte la contestazione perenne al proprietario americano Malcolm Glazer, dallaltra la severità degli steward.
Alla faccia dei luoghi comuni sui paradisi calcistici inglesi.
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