L’ordine del sergente Iachini: «Padroni a casa nostra»

L’ordine del sergente Iachini: «Padroni a casa nostra»

Riconquistare Marassi. É l'imperativo di Beppe Iachini che questa sera contro il Livorno dovrà dimostrare di aver ritrovato la sua Sampdoria anche tra le mura amiche. Impresa semplice, si potrebbe dire, considerato il valore delle due squadre in campo, ma la sindrome del Ferraris aleggia ormai sui blucerchiati da più di un anno. Sarà un problema di giocatori senza personalità, sarà per sfortuna (vedi Vicenza) fatto sta che le vittorie interne si contano sulle dita di una mano. E allora il tecnico blucerchiato spera in una reazione importante, sulle ali dell'entusiasmo dopo il successo esterno contro il Padova. Non a caso la formazione sarà la stessa scesa in campo nell'ultimo match, con Palombo a sostituire l'infortunato Padalino: «Sono curioso di vedere cosa riuscirà a fare la squadra davanti al nostro pubblico -spiega- É la nostra casa, non deve rappresentare un tabù, anzi i tifosi devono essere il nostro dodicesimo uomo. Non dobbiamo pensare a quello che abbiamo fatto finora, bensì a quello che dobbiamo ancora fare. Mi aspetto molto perché possiamo migliorare tanto». Adesso dovrà esserci una riposta anche dal mix vincente del centrocampo, formato a Padova da Palombo, Kristicic e Obiang in cabina di regia: «Non guardo mai la carta d'identità –continua Iachini- a Padova hanno fatto bene, ma non devono soffermarsi su quella prestazione, devono dare sempre il massimo e guadagnarsi la maglia con il lavoro in settimana. Il capitano è cresciuto sul piano fisico. La settimana scorsa andava un po’ scaricato dalla tensione che stava attorno all'ambiente e avevo deciso di tenerlo fuori dall'undici titolare. Avevo già pensato in passato alla soluzione di farlo giocare al fianco di Pedro, ma purtroppo proprio Obiang aveva avuto problemi fisici e quindi non avevamo potuto sperimentare questo tipo di soluzione. Credo che per la duttilità che ha Angelo si possa portare avanti questo tipo di discorso».
Comunque sia, adesso la Sampdoria, a prescindere dall'undici titolare dovrà necessariamente trovare continuità. Servono punti, insomma, per rimanere agganciati al treno dei play off: «Al momento non abbiamo fatto nulla –continua Iachini- c’è ancora tanto da lavorare per essere perfetti. Sotto l'aspetto della mentalità dello spirito e dell'organizzazione di gioco però abbiamo fatto notevoli passi avanti. Insistendo su alcuni aspetti siamo riusciti ad ottenere risultati importanti, che a Padova si sono visti: la prestazione è stata un bel segnale ma ora non dobbiamo sottovalutare il Livorno. Dovremo essere concentrati e determinati, altrimenti rischiamo di fare brutte figure». Davanti saranno confermati Pozzi (i rumors di un suo passaggio al Cagliari sembrano destinati a rimanere tali) e Bertani, entrambi tornati al gol: «Cristian è cresciuto, come i suoi compagni, ma stiamo recuperando anche ragazzi come Pozzi, che conosco da tanti anni e so quello che può dare, anche se purtroppo è stato spesso penalizzato da problemi fisici. Stiamo recuperando anche altri elementi come Gastaldello e altri ancora che per motivi fisici non hanno potuto svolgere il lavoro di richiamo durante la sosta». Il tecnico non si sbilancia invece sul centrocampista greco, ieri arrivato ufficialmente in blucerchiato: «Gentsoglou è giovane e si è appena aggregato -conclude- non dobbiamo addossargli troppe responsabilità.

La società ha pensato bene di prenderlo a costi contenuti ma sicuramente, come per Mustafi, si potrà lavorare con lui in chiave futura». Questione mercato: mentre Cacia sembra sempre più lontano e l'affaire Palombo è in fase di stallo, per Eder l'incontro è stato rinviato a domenica.

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