L’Ue comincia a scoprire la Grande Punto

La Borsa dà fiducia a Torino. Volkswagen si conferma leader

Pierluigi Bonora

da Milano

La Grande Punto comincia a far sentire il suo peso sulle immatricolazioni nei mercati europei della Fiat. Da quando l’utilitaria è disponibile nelle concessionarie, a partire dalla fine di ottobre, i dati di vendita relativi al marchio torinese sono migliorati. Il progresso è ancora più evidente se si considerano le immatricolazioni nell’Ue a 15 (inclusi i Paesi Efta: Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein). In questo caso l’avanzata del brand Fiat, nello scorso dicembre, è del 3,6% rispetto al più 0,1% nel caso dell’Ue a 23, Paesi Efta sempre compresi.
Ma già da novembre la casa di Mirafiori, grazie alla Grande Punto, aveva cominciato a dare i primi importanti segnali di ripresa: più 9,1% l’aumento delle vendite della marca Fiat nei «15», i Paesi Ue con le maggiori potenzialità di spesa, e più 6,7% nell’Europa «allargata». Ieri l’Acea, l’organismo presieduto quest’anno da Sergio Marchionne e a cui aderiscono i costruttori di auto del Vecchio continente, ha diffuso il quadro finale del mercato 2005. Il bilancio è più o meno in linea con quello del 2004: il calo, nell’Ue a 15, è stato dello 0,2% (oltre 15,2 milioni di veicoli venduti) e poco più accentuato, meno 0,7%, nell’Ue a 23. Il gruppo italiano (Fiat, Lancia, Alfa Romeo), rispetto al 2004, ha perso comunque terreno (meno 10,2 e meno 12,4% nell’Europa allargata), con il solo brand torinese in difetto, nei due casi, del 10,9 e del 13,7 per cento. Il 2005, sempre per Fiat Auto, si è chiuso con una quota mercato inferiore (6,5%) rispetto al 7,4% dell’anno prima. L’amministratore delegato del Lingotto, Marchionne, conta di portare la penetrazione di Fiat Auto in Europa all’8,5% entro il 2008 mentre per l’Italia, dove l’ultimo anno si è chiuso con il gruppo al 28% circa, l’obiettivo è di mantenere una quota pari o superiore al 30 per cento. In Borsa i dati europei della Fiat sono piaciuti: il titolo ha aperto la settimana con un rialzo del 3% a 8,23 euro.
Intanto la Grande Punto, secondo le comunicazioni della Fiat, continua a macinare ordini: 100mila è il dato aggiornato reso noto da Marchionne in occasione della recente firma dell’accordo con l’indiana Tata Motors. Le vetture realmente in circolazione, a dicembre, erano intorno a 35mila unità. In casa torinese bilancio positivo per Lancia (nel 2005 vendite in aumento del 2,4%) e pesante, invece, per Alfa Romeo (meno 16,9%). Insieme, Ferrari e Maserati sono cresciute del 9,6%, mentre a dicembre la frenata è stata forte: meno 28,4 per cento. Nella classifica generale dei produttori di automobili, il gruppo italiano (6,5% di quota mercato) ha chiuso il 2005 al sesto posto, davanti a DaimlerChrysler (6,2%), Toyota-Lexus e Bmw-Mini (5,3%). Al primo posto si è confermato il gruppo Volkswagen (18,9% nell’Ue a 15), seguito da Psa (13,7), Ford-Pag (10,9), Gm (10,6) e Renault (9,8).


Il Centro Studi Promotor, nell’analisi mensile, ha infine sottolineato come Francia (più 2,7%), Germania (più 1,6) e Spagna (più 0,8) siano stati i mercati migliori nel 2005. Leggero calo per l’Italia (meno 1,3%) e crollo per il Regno Unito (meno 5%).

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