L’uomo che è vissuto (ed è morto) rubando uova

La storia rocambolesca del pluridenunciato collezionista inglese di specie proibite. A 63 anni cade da un albero mentre cerca un nido

Erica Orsini

da Londra

Quand'è morto, cadendo da un albero in un bosco dello Yorkshire, stava rincorrendo la sua ennesima preda. Come sempre preziosa, rara e nascosta in luoghi pericolosi per gli umani. Un uovo d'uccello. Colin Watson, 63 anni e tre figli, era forse il più noto collezionista di uova di specie rare di tutta la Gran Bretagna. Una passione senza limiti la sua - illegale nel Paese fin dal 1981 - che gli era costata negli ultimi 14 anni ben sei condanne e la confisca dell'intera collezione, la più vasta del Regno Unito. Qualche giorno fa, l'ultima vittima di quella che ormai era diventata un'ossessione, è stato proprio lui. Si è schiantato al suolo dall'altezza di 12 metri, sotto gli occhi atterriti di un amico, perdendo la presa di un ramo troppo sottile. «È davvero un tragico incidente, ma il cattivo uso che Colin Watson faceva della sua grande esperienza era anch'esso una tragedia», ha commentato Grahame Madge, della società a Protezione degli uccelli subito dopo aver appreso la notizia.
Non aveva torto. Perché questo ex operaio in un distributore di benzina, di uccelli ormai ne sapeva sicuramente molto di più degli esperti dell'associazione di cui Madge fa parte. «La sua mania di collezionare uova di specie rare - ha spiegato infatti - metteva in pericolo gli uccelli a cui dava la caccia. La sua era una perversione della competenza e del talento in materia». Un amore quindi, ma malato. Una di quelle passioni che travolgono ogni cosa e talvolta ti distruggono la vita. Colin si era innamorato delle loro uova fin da piccolo, quando ancora frequentava la scuola. Dapprima il suo era stato un semplice hobby, originale alternativa alla raccolta di figurine. L'interesse di Watson però non era mai scemato come spesso accade nel passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Chi l'ha conosciuto sapeva che in lui c'era qualcosa di diverso dagli altri, qualcosa di più profondo. Da ragazzo rimaneva letteralmente affascinato dalla fragile bellezza delle uova e la sua eccitazione nel venire a sapere che rarità come il falco pellegrino nidificavano nelle brughiere del vicino Deryshire, era veramente insolita in un giovane della sua età. Se però, ai tempi della Regina Vittoria, i collezionisti come mister Watson avevano giocato un ruolo fondamentale nello studio delle scienze naturali, adesso le moderne tecniche di osservazione ornitologica hanno ridotto il furto di uova dai nidi ad un inutile e crudele scempio. Colin si era perciò ritrovato negli ultimi 15 anni della sua vita a dover fare i conti con questa nuova realtà e a affrontare i cambiamenti di una società che ha visto estinguersi decine e decine di specie rare e che di conseguenza ha dovuto creare delle leggi restrittive per proteggerle. Lui, sebbene la sua famiglia abbia tentato più volte di affermare il contrario, sembrava non essersi mai arreso di fronte alle nuove regole.

Nel 1985, dopo una retata, l'associazione di Protezione degli uccelli, aveva sequestrato nella sua abitazione più di 2.200 uova, tra cui anche esemplari di aquile reali e falchi pescatori. A fermarlo a 63 anni non è stata però la giustizia, ma un ramo che l’ha tradito.

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