Labbracadabra, un rossetto anti-crisi

di Valeria Braghieri

Rosso come il conto in banca. Quando la borsa crolla, lo spread sale, l'economia va a catafascio, le donne comprano rossetti. Rossi, preferibilmente. È successo nel '29 durante la Grande Depressione, è successo nel 2001, dopo l'Undici Settembre e lo scoppio della «bolla internet», e, ovviamente, sta succedendo anche adesso che proprio tutto bene non va. Quest'estate, infatti, il lipstick rosso lacca, sarà il vezzo più indossato dalle donne. Certo anche i selfie (e il trucco conseguente) e le youtuber che tengono affascinanti lezioni di make up in rete, hanno la loro responsabilità nell'incremento delle vendite, ma sembra proprio che il vero rapporto di causa effetto sia quello tra recessione e rouge à lèvres.

Dicono infatti che il rossetto sia un «piccolo lusso» abbordabile e liberatorio, una coccola quando non ce ne si può dare altre più costose (scarpe, borsette), una nota di colore nel grigiore appiccicoso della malasorte. Altri beni di «rifugio psicologico» sarebbero i gelati e i dolci per le donne, la birra e i siti o i canali porno per gli uomini. I cosiddetti «affordable luxury», ciò che ci si può ancora concedere mentre ci si abitua a vivere con meno. A noi però piace pensare che più che un ripiego compensatorio, il rossetto sia una sorta di reazione. Un passo deciso verso il dopo crisi, il colpo di reni da cui si riparte. «Labbracadabra» della svolta.

Il primo a scoprire un nesso tra i due elementi (l'economia depressa e l'incremento della vendita dei rossetti, definito il «lipstick index»), fu Leonard Lauder, presidente Estée Lauder. Fino ad allora, altri strani indici erano stati rilevatori di una grande crisi: l'aumento di appuntamenti galanti, più cameriere di bell'aspetto in giro (in tempi favorevoli, le belle donne accettano meno lavori umili), l'aumento di irritazioni da pannolino (in ristrettezza economica i genitori cambiano meno i propri figli), la diminuzione del traffico e della velocità alla quale si guida (per via del consumo di benzina). Nel 1926, un professore americano presentò invece una ricerca dal titolo «The hemline index», ovvero l'indice dell'orlo delle gonne: lo studio dimostrava che quando l'economia migliora e il benessere cresce, gli orli si alzano sopra il ginocchio, quando i conti peggiorano, le gonne si allungano. E le donne americane comprano un sacco di biancheria intima, pare. Gli inglesi hanno invece individuato il fondotinta come acquisto imprescindibile. Poi è arrivato l'indice del rossetto.

Quello strato morbido e lucente che sottolinea le labbra come uno Stabilo Boss con la frase più importante del libro. Perché se anche tutto è faticoso, paludoso, deludente, si può sempre ripartire da noi. E spesso basta niente per sentirsi vivi. Coraggio! C'è del rosso, in fondo al tunnel. Labbracadabra.

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