In fuga da Fini. È già cominciato il controesodo e qualcuno ora prevede giornate da bollino rosso. «Sono stato uno dei primi a entrare in Futuro e libertà e adesso credo di essere il primo a uscirne», le parole con cui l’assessore alla Salute del Comune Gianpaolo Landi di Chiavenna ha annunciato ieri il suo «ritorno nel Pdl». Il motivo? «La mancanza della definizione di una direzione di marcia e di un perimetro all’interno del quale il nuovo partito si sarebbe dovuto muovere». In concreto? «Mi hanno preoccupato le parole con cui l’onorevole Carmelo Briguglio ha cominciato a parlare di alleanze allargate al Pd e anche oltre il Pd». Una «posizione politica equivoca» di Fli, aperta ad accordi dubbi «come quella in Sicilia con in Pd e l’Mpa di Raffaele Lombardo». Strategie inaccettabili per Landi che si dichiara «contrario a qualsiasi ipotesi di accordo o anche di desistenza con il centrosinistra che sta guardando a Gabriele Albertini come a un possibile candidato da contrapporre a Letizia Moratti». Ed è proprio questo il punto politico della decisione di Landi, sicuro che un candidato appoggiato da un terzo polo non farebbe che danneggiare la corsa del centrodestra alla riconquista di Palazzo Marino esponendo Milano alla possibilità di un sindaco come Giuliano Pisapia rappresentante della sinistra più radicale. Ma anche convinto che un partito nato per rappresentare le esigenze della base e del territorio si sia già trasformato in una satrapia. Dove le decisioni vengono prese dai soliti vertici romani». Un non troppo velato riferimento alla decisione di Fini che ha nominato il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri responsabile del partito a Milano per la prossima campagna elettorale.
«Un segnale importante per il Pdl - dice la Moratti -, un grande partito con un’anima popolare e riformista che ha saputo guidare l’Italia in un grave momento di crisi internazionale». Landi «è un buon assessore e ha sempre dimostrato di aver a cuore gli interessi della città. Credo che anche questo sia importante in quello che è il suo percorso politico». Una «scelta importante» secondo il coordinatore nazionale Ignazio La Russa che ancora una volta offre un’armistizio ai futuristi. «Spero che il gesto di Landi - spiega - possa far riflettere tutti, Fini in testa, sul percorso che stanno compiendo. Non è ancora accaduto nulla di irrimediabile, sono ancora in tempo per ripensarci». Di incoerente retromarcia» parla invece il responsabile regionale di Fli Giuseppe Valditara che, invece, dice di «apprezzare la serietà politica di Barbara Ciabò che ha respinto al mittente le lusinghe e le pressioni ricevute da Daniela Santanchè».
«Sbalordita» è Tiziana Maiolo che rivela di «aver sentito con le mie orecchie Landi, in una riunione in un albergo di Perugia dedicata alle elezioni al Comune di Milano, dichiararsi a favore di una candidatura di Gabriele Albertini. Opinione del resto condivisa da tutti i militanti e dirigenti lombardi presenti». Segno che il gruppo dei finiani è davvero convinto di poter puntare sull’ex sindaco per cercare di dar l’assalto a Palazzo Marino.
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