L'anno zero dell'auto elettrica

Si è svolta a Milano il 23 novembre la prima tappa dell'Osservatorio sull'auto elettrica, promosso e organizzato da Deloitte

L'anno zero dell'auto elettrica

Dove sta andando il futuro dell’auto? Quanto l’elettrico ne sarà parte? Quanti sono ad oggi gli italiani disposti a comprare un’auto elettrica? E quali i vantaggi per loro? Le infrastrutture in Italia sono pronte a supportarne uno sviluppo? Sono solo alcune delle domande che sono emerse nel corso della prima tappa dell’Osservatorio sull’auto elettrica promosso da Deloitte e presentato a Milano lo scorso 23 novembre. Il mercato dell’auto sta andando incontro a dei profondi cambiamenti e uno dei trend che influenzerà maggiormente il settore sarà proprio quello dello sviluppo di motorizzazioni verdi; tra queste l’auto elettrica si trova nell’anno zero del suo lancio e avrà una serie d’implicazioni per il settore auto nel suo complesso. “Proprio per tutti questi motivi”- ha spiegato Roberto H. Tentori, Presidente di Deloitte & Touche Spa- “Deloitte si fa promotrice di questo Osservatorio che si ripropone di essere il primo di una serie di altri incontri". Tentori ha quindi espresso la speranza che per il prossimo futuro altri rappresentanti istituzionali, operatori e membri del mondo accademico aderiscano all’Osservatorio per contribuire in modo sempre più costruttivo a questo dibattito. E’ quindi intervenuto Jacques Bousquet, Direttore Generale Renault Italia. Renault, ha spiegato Bousquet, è consapevole della necessità di affrontare con il massimo impegno le sfide del controllo delle emissioni, della riduzione degli impatti ambientali dell’uso di fonti di energia rinnovabili. Per questo Renault punta sull’auto elettrica, stanziando 4 miliardi di euro di ricerca volti a garantire che il veicolo elettrico diventi finalmente una realtà. Unica soluzione di mobilità ad impatto nullo per l’ambiente, la gamma di veicoli “zero emissioni”, commercializzabili dal 2011, rappresenterà una svolta, consentendo di offrire una mobilità sostenibile a tutti. Necessaria per il successo di questo nuovo prodotto, ha concluso il Direttore Generale Renault Italia, è però la condivisione d’impegni da parte di più attori: produttori di energia, Governi centrali e Istituzioni locali.

E’ proprio nell’ottica di una condivisione di impegni che s’inserisce l’accordo siglato con A2A per i progetti pilota sulle città di Milano e Brescia. Giuliano Zuccoli, Presidente del Consiglio di Gestione A2A, ha spiegato come la multiutility lombarda A2A investe nella sperimentazione della e-mobility come primo passo nella creazione di una infrastruttura capillare di ricarica per sviluppare una rete “point-to-point” sul territorio lombardo in un’ottica di sviluppo sostenibile e di contenimento delle emissioni inquinanti. E’ compito proprio degli operatori elettrici, ha proseguito Zuccoli, facilitare il salto tecnologico, dotando per tempo le città delle infrastrutture necessarie affinché diventino promotori attivi di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni nocive. Attraverso questo progetto pilota i Comuni di Milano e di Brescia (e in prospettiva a tutti i Comuni dove A2A è presente: Bergamo, Como, Monza, etc…), si pongono all’avanguardia nella sperimentazione accanto alle più sensibili capitali europee (Berlino, Londra, Parigi).

Nel corso dell’incontro Deloitte ha quindi presentato i risultati della sua ultima ricerca in ambito automotive “A new era. Accelerating toward 2020 – An automotive industry transformed”. Dallo studio emerge che se attualmente i veicoli ibridi ed elettrici rappresentano solo una piccola frazione del parco macchine circolante, la crescente attenzione dei consumatori nei confronti dell’ambiente, i limiti legislativi sempre più stringenti, la volatilità del prezzo del gas e del petrolio, contribuiranno sicuramente ad un incremento della domanda di veicoli elettrici entro il 2020, andando ad incidere soprattutto sul segmento degli spostamenti su brevi distanze. Perché questa prospettiva diventi realtà è necessario che vengano superate le principali barriere che ad oggi limitano la diffusione dell'elettrico, quali ad esempio i costi ancora elevati dei veicoli elettrici, il limitato numero di modelli, la carenza infrastrutturale e una mancanza di incentivi governativi e di sussidi per l’acquisto. Ad oggi solo Francia, Inghilterra e Cina offrono dei sussidi (fino a 5.000 € o 7.100 US$) per lo sviluppo della tecnologia EV (Eletrctric Vehicles). Anche secondo l’Amministratore Delegato di E.ON Energia Spa, Luca Dal Fabbro, la E-Mobility è un mercato emergente. E.On, ha spiegato Dal Fabbro, partecipa attivamente al suo sviluppo, attraverso l’attivazione di progetti coordinati in diversi paesi, in particolare in Germania e Svezia, per identificare il potenziale modello di business.

L’Osservatorio ha visto la partecipazione anche di esponenti delle Istituzioni, il cui ruolo è fondamentale per la promozione di un modello di mobilità sostenibile. Tra questi l’assessore all’Ambiente del Comune di Milano Paolo Massari che ha ribadito come la promozione di progetti e-mobility si inquadri tra le misure adottate dal Comune di Milano per ridurre l’inquinamento locale da polveri fini e per mitigare gli effetti climatici dei gas climalteranti, obiettivo centrale delle politiche ambientali del Comune.

Sono inoltre intervenuti anche Alessandro Bartolini, Responsabile Sistemi di Automazione, A2A, Vincenzo Garofalo, Membro della Commissione Trasporti della Camera, Agostino Ghiglia, Firmatario della mozione sull’infrastruttura per l’auto elettrica, Marco Martina, Partner di Deloitte ed esperto del settore Automotive e Giorgio Stracquandanio, Membro della Commissione Trasporti della Camera.

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