Latte materno o artificale, il 67% dei genitori sa come comportarsi

L'Unità Operativa di Pediatria e Neonatologia del San Raffaele ha promosso un sondaggio sul tema della nutrizione per testare la consapevolezza di 502 genitori sui principi di una corretta alimentazione nei primi anni di vita. Il 17% ha dato risposte sbagliate

Il latte materno è l'alimento ideale per il bambino ma se manca o è insufficiente, quello artificiale è sicuramente una valida alternativa. È meglio infatti non utilizzare il latte vaccino almeno sino ai 12 mesi. L'Unità Operativa di Pediatria e Neonatologia dell'Istituto Scientifico Universitario San Raffaele ha promosso un sondaggio sul tema della nutrizione per saggiare la consapevolezza dei genitori sui principi di una corretta alimentazione nei primi anni di vita.
Nel corso della manifestazione Bimbinfiera, che si è tenuta a Milano lo scorso ottobre sono stati raccolti dai pediatri dell'Istituto milanese 502 questionari da un campione composto nell'86% da donne e nel 14% da uomini. Delle mamme interpellate, il 74% ha allattato il primogenito e l'84% il secondogenito sino al 7°-8° mese, passando poi al latte formulato, mantenuto sino all'anno di età. Solo dopo sono passate all'utilizzo del latte vaccino fresco. «I genitori del nostro campione hanno fatto una scelta corretta - sostiene Maria Pia Guarneri, Coordinatrice dell'Area e Responsabile del Day Hospital Pediatrico - che ci mostra come sia aumentata la consapevolezza della assoluta "superiorità del latte materno" e che il latte vaccino non sia adatto nell'alimentazione della primissima infanzia perché troppo ricco di grassi saturi e proteine e con un contenuto ridotto di micronutrienti come il ferro». Nonostante ciò ci sono ancora dei genitori, il 2% del campione, che ritiene che il latte vaccino fresco sia adatto prima dei 6 mesi, anche se il 15% ritiene erroneamente che possa essere somministrato già dai 6 mesi in poi. Se il 67% ha risposto correttamente, c'è da sottolineare anche un 15% profondamente attento e informato che ritiene corretto introdurre il latte solo dopo i 24 mesi.
Con lo svezzamento le cose sembrano complicarsi: il 22% degli intervistati ritiene che con l'inserimento del cibo solido il bambino possa ormai mangiare di tutto e il 33% che lo svezzamento sia il momento migliore per inserire il latte di mucca.
Gli esperti invece sono concordi nel consigliare un latte formulato di proseguimento, studiato per apportare un mix equilibrato di macro e micronutrienti in caso il latte materno non sia disponibile "Come il nostro slogan sottolinea, "il latte della mamma è imitabile ma insuperabile " commenta la Dr.ssa Guarneri che prosegue "I genitori che si sono fermati a parlare con i nostri pediatri hanno aderito con grande entusiasmo al sondaggio, abbiamo verificato come
anche se in teoria i genitori sanno che un'alimentazione squilibrata potrebbe determinare rischi nell'età adulta (94% di risposte corrette) nella pratica i dubbi emergono. «Grassi e zuccheri infatti sono ancora ritenuti i principali fattori legati all'obesità infantile mentre solo l'8% del campione indica correttamente come responsabile l'eccesso di proteine» specifica la Dr.ssa Guarneri.


Ma come scelgono il latte artificiale i 502 soggetti del campione? I genitori si affidano al consiglio del pediatra, leggono le etichette con attenzione ma ritengono anche che il rapporto qualità-prezzo debba essere vantaggioso.

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