L'attentato più grave dopo la strage di Nassiriya

L’attentato kamikaze di oggi in Afghanistan, dove sono morti 6 militari italiani, è il più grave attacco subito dall’Italia dalla strage di Nassiriya, città dell’Iraq all’epoca sotto il controllo del contingente italiano

L'attentato più grave dopo la strage di Nassiriya

Kabul - L’attentato kamikaze di oggi in Afghanistan, dove sono morti 6 militari italiani, è il più grave attacco subito dall’Italia dalla strage di Nassiriya, città dell’Iraq all’epoca sotto il controllo del contingente italiano.

Operazione Antica Babilonia
Compiuta il 12 novembre del 2003, quando nell’ attentato alla base militare italiana morirono 19 tra militari, carabinieri e civili. La base colpita, ribattezzata "Animal House" si trovava nella vecchia sede della Camera di Commercio, sulle rive del fiume Eufrate La guerra entra nelle case degli italiani alle 8,45 del mattino. In quel momento a Nassiriya, città a sud dell’Iraq, sono le 10,45. Due palazzine in cui risiedono i carabinieri e i militari del contingente che fa parte dell’operazione "Antica Babilonia" vengono sventrate da un attacco kamikaze. Un’auto imbottita di esplosivo si è lanciata contro quello che è ritenuto dalla guerriglia irachena un obiettivo militare. C’è stata anche una sparatoria all’ingresso. Alla fine della giornata il bilancio è tragico: muoiono 12 carabinieri, quattro soldati dell’esercito e due civili. I feriti sono 20, 15 carabinieri, quattro militari e un civile. Ricoverata anche un carabiniere donna: è la marescialla Marilena Iacobini. La sottufficiale è effettiva nella stazione dei carabinieri di Pitigliano, in provincia di Grosseto. I militari colpiti fanno parte della Msu, l’unità multinazionale specializzata. Sono arrivati a Nassiriya il 13 giugno.

La ricostruzione Un camion forza il posto di blocco all’entrata della base e prosegue la sua corsa sino alla palazzina di tre piani che ospitava il dipartimento logistico italiano. C’èuna sparatoria. Dietro al camion irrompe l’autobomba che finisce la sua corsa esplodendo e causando l’inferno.

In tarda serata il generale Giorgio Cornacchione, comandante del contingente italiano, spiegherà che a compiere l’ attentato sono stati ’quattro kamikazè su due veicoli con a bordo tra i 150 ed i 300 chili di esplosivo.

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