L'avete voluto il Parlamento?

Diciamo la verità: che la maggioranza sia finita in minoranza a margine di voti importanti è discretamente scandaloso. Se è vero che i capigruppo della Pdl vogliono far sborsare ai parlamentari dieci euro per ogni assenza, beh, allora dieci euro sono pochi. Però diciamo la verità: non ha tutti i torti Nicola Cristaldi di An quando dice che un parlamentare deve rispondere solo alla Costituzione e ai regolamenti, e non ha torto neppure quando dice che l’assenza, in fondo, può essere un dissenso verso un provvedimento che non piace. Non ha torto neppure Luca Barbareschi di An quando lamenta che «il partito ci vuole come tanti soldatini senza testa, ci dicono via sms quando e che cosa dobbiamo votare». Ma allora diciamola tutta, la verità: il Parlamento non è più quello che era, oggi i parlamentari hanno una funzione tecnica che nella maggior parte dei casi è spingere un bottone; le personalità indipendenti sono solo un impiccio, e servono persone fedeli e magari capaci di star sedute per ore. I principali criteri di selezione, sia a destra che a sinistra, sono stati affidabilità complessiva, sperimentata accondiscendenza e, se donne, anche una certa beltà.

È vero: certe decurtazioni da soldatini, nel Parlamento di un tempo, sarebbero state improponibili. Ma è anche vero che molti odierni parlamentari, nel Parlamento di un tempo, diciamo la verità, non ci avrebbero messo piede.

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